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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Premi produttività all'Autorità portuale, nota l'inchiesta si corre ai ripari: detrazioni

Dopo che è divenuta nota l’esistenza di un’inchiesta sull’attribuzione, “illegittima”, dei premi produzione per i dipendenti dell’Autorità portuale di Brindisi, il presidente Hercules Haralambides ha deciso che forse è il caso di tornare sui propri passi.

BRINDISI - Si corre ai ripari? Dopo che è divenuta nota l’esistenza di un’inchiesta sull’attribuzione, “illegittima”, dei premi produzione per i dipendenti dell’Autorità portuale di Brindisi, il presidente Hercules Haralambides ha deciso che forse è il caso di tornare sui propri passi. Preso atto di un parere negativo del collegio dei revisori dei conti proprio sulla gestione trascorsa che per la prima volta è stato dato, dopo che la guardia di finanza del nucleo di polizia tributaria, su delega del pm Milto Stefano De Nozza, lo scorso 16 gennaio, si è recata presso la sede dell’Authority per prelevare una ingente mole di documenti. Il sostituto procuratore titolare del fascicolo ha delegato un ispettore ministeriale come consulente per esprimersi sulle modalità di attribuzione dei premi. Ed evidentemente anche negli uffici che si affacciano sul seno di Levante si è compreso che bisognava cambiare registro.

Il 9 giugno scorso infatti il presidente Haralambides ha scritto tre missive interne. Una indirizzata al segretario generale, ai dirigenti, al personale, al personale tutto dell’autorità portuale e per conoscenza al collegio dei revisori dei conti, l’altra più approfondita a ognuno dei lavoratori e infine l’ultima alle organizzazioni sindacali.

Nella prima Haralambides scrive: “Con il verbale 173 dell’aprile 2014 il collegio dei revisori dei conti ha evidenziato che, a suo parere, la parte fissa del premio di produzione che all’attualità viene corrisposta quota parte mensilmente, è da ritenersi illegittima”.

Quindi “si infirma che anche ai fini dell’interruzione dei termini prescrittivi, la corresponsione di tali somme deve essere considerata fino all’esito della contrattazione di secondo livello, quale anticipazione dell’intero premio di produzione”. Sconti in vista, insomma: “La somma fino a ora corrisposta o quelle successivamente corrisposte, saranno portate pertanto in detrazione sull’ammontare complessivo e finale del premio di produzione che sarà corrisposto a febbraio 2015”.

Al personale invece scrive: “Si porta a conoscenza che è stata avviata la procedura per il rinnovo della contrattazione decentrata a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Contratto nazionale del lavoro Porti”. Cosa accadrà? “Saranno rivisitati istituti attualmente in vigore”. E guarda un po’: “Particolare attenzione sarà posta all’esame e al riconoscimento e della distribuzione dei premi produzione e ciò anche alla luce delle osservazioni formulate di recente dal ministero vigilante”.

Potrebbe “essere riesaminata la corresponsione di indennità in parte fissa del predetto premio, con conseguente incorporamento delle somme attualmente distribuite nel monte complessivo”. Ma non solo: “Oggetto di attenzione potrebbe essere inoltre l’indennità giornaliera di presenza, sulla quale sia il ministero che il collegio dei revisori hanno espresso perplessità”.

Infine ai sindacati: “Questo ente intende provvedere all’adozione di una nuova contrattazione decentrata per i dipendenti” si spiega. E saranno convocate riunioni con le organizzazioni sindacali. L’applicazione del nuovo accordo “decorrerà dalla data di approvazione definitiva”.

Quanto all’inchiesta del pm De Nozza, gli atti prelevati a gennaio vengono analizzati da un maxi esperto, il direttore del servizio ispettivo sugli enti pubblici del ministero delle Finanze. Era stato un imprenditore a sollevare la questione durante un comitato portuale alla fine dello scorso anno. “Anomalie” secondo l’agente marittimo e pure forse secondo qualcun altro che le aveva segnalate all’organo inquirente.

Iraklis HaralambidesStranezze nei bilanci in generale, a quanto, pare secondo la Procura. Che vi fosse un inchiesta, dunque, è venuto a galla. Non sono note le ipotesi di reato rubricate, non si sa se al momento vi sono indagati. Sotto la lente della magistratura e delle fiamme gialle ci sono i conti dell’Autorità portuale, più volte balzati agli onori delle cronache per le ripetute segnalazioni dei componenti del comitato portuale. Nel dettaglio, vengono visonati dagli inquirenti e dagli investigatori i bilanci a partire dal 2001.

Le presunte irregolarità riguardo alla distribuzione dei “bonus” per i dipendenti più efficienti, ovvero per quanti avevano collezionato meno assenze, per i più “produttivi” e per quanti invece avevano contribuito a dare lustro all’ente con progettazioni di eccellenza, erano quindi emerse in sede di comitato portuale quando proprio Teo Tutu si era accorto che una voce inserita nel bilancio di previsione, riguardante premialità per 700 mila euro nel 2012 (ma sarebbero in realtà, presa visione parziale degli atti circa un milione e duecentomila euro), non era poi stata inserita nel bilancio consuntivo. E’ stato rilevato che, a norma di legge, l’approvazione dell’erogazione dei premi di produttività, deve necessariamente avere il sigillo del comitato.

E ciò non era mai accaduto, per lo meno dal 2001 in poi. Il bilancio alla fine è stato approvato, in epoca Haralambides, con tanto di assunzione di responsabilità dei revisori dei conti. Con tanto di astenuti e indignati. Ora i revisori dei conti hanno espresso parere di tutt’altro segno, a differenza di quanto accaduto in precedenza. Ciò non toglie che l’inchiesta vada avanti, considerato anche il repentino dietrofront dell’Autorità portuale sui premi. Chissà come la prenderà chi sta svolgendo le indagini, se come un esempio di buona condotta o come un’ammissione di errori ormai irrimediabilmente compiuti. Da oggi in poi si agirà con maggiore oculatezza, questo è sicuro. Resta da sottolineare che, anche in termini di ipotesi di reato, quel che è fatto è fatto. E se quel che è fatto è sbagliato, dovrà essere in qualche modo sanzionato. 

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