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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Provincia, bocciato ricorso Cgil

BRINDISI – La Cgil perde il ricorso con cui chiedeva la condanna per comportamento antisindacale dell’amministrazione provinciale, sostenendo che il sindacato non era stato consultato in sede conferma con delibera delle cosiddette posizioni organizzative del personale confermate in 26 unità. Secondo il giudice Raffaella Brocca, la Provincia non ha fatto altro che applicare il contenuto di una delibera del 10 luglio 2011 concordata con i sindacati, in mancanza dell’approvazione definitiva del regolamento “Metodologica per la graduazione delle posizioni organizzative, l’attribuzione dell’incarico e la valutazione della prestazione”.

BRINDISI – La Cgil perde il ricorso con cui chiedeva la condanna per comportamento antisindacale dell’amministrazione provinciale, sostenendo che il sindacato non  era stato consultato in sede conferma con delibera delle cosiddette posizioni organizzative del personale confermate in 26 unità. Secondo il giudice Raffaella Brocca, la Provincia non ha fatto altro che applicare il contenuto di una delibera del 10 luglio 2011 concordata con i sindacati, in mancanza dell’approvazione definitiva del regolamento “Metodologica per la graduazione delle posizioni organizzative, l’attribuzione dell’incarico e la valutazione della prestazione”.

Sul ritardo nell’approvazione del regolamento il giudice ha ritenuto corretta la ricostruzione dei fatti effettuata dal legale dell’ente, che in questo caso era l’avvocato Mario Marino Guadalupi del servizio legale interno. Il Contratto collettivo decentrato integrativo di lavoro (Ccdi) sottoscritto da tutte le parti, prevedeva nell’allegato C  che le parti si sarebbero impegnate per raggiungere entro il 31 dicembre 2011 una proposta complessiva di regolamentazione anche per le posizioni organizzative.

Secondo il sindacato, trascorsa vanamente quella data, bisognava considerare utile quella del 6 febbraio 2012 quando appunto, ha affermato in giudizio la Cgil, era stata finalmente licenziata la metodologica concordata tra le parti. Secondo la Provincia invece si tratta ancora di una versione incompleta con altre richieste di integrazione in itinere, perciò dovendo garantire i diritti dei lavoratori già titolari di posizioni organizzative, l’ente trascorso il 31 dicembre 2011 ha dovuto provvedere d’urgenza il contenuto della delibera del 20 luglio 2011.

Quindi, per il magistrato, non vi è stata violazione dei diritti sindacali e dell’obbligo di informazione, concertazione e ascolto previsti dallo stesso articolo 28. “L'Amministrazione provinciale esprime viva soddisfazione per l'esito del giudizio che rende semplicemente giustizia di comportamenti lineari, equi ed improntati a serietà e rispetto dei ruoli sempre avuti dalla stessa e dai suoi rappresentati di parte pubblica nelle relazioni con le organizzazioni sindacali”, commenta una nota di Palazzo de Leo.

“Ottimo il lavoro svolto senza alcun aggravio di spesa sul bilancio dell'Ente, in quanto la brillante difesa dell' operato della Giunta provinciale è stata affidata all'Avvocatura interna dell'Ente che ha lavorato sinergicamente con gli Uffici della Gestione del personale. L'Amministrazione, infine, sottolinea la celerità con cui la giustizia ha operato, nel caso di specie, con una sentenza chiara, precisa e tempestiva che interviene rapidamente e consente all'Ente ed ai lavoratori interessati dalla delibera censurata di non subire alcun pregiudizio, nel pieno e totale rispetto delle prerogative delle Organizzazioni Sindacali”.

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