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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

"Qui comando io": violenza privata in un circolo, condannato in appello

Un carovignese di 44 anni era stato condannato in primo grado anche per violenza sessuale, ma i giudici lo assolvono per questo reato "perché il fatto non sussiste"

Ci fu violenza privata, ma non violenza sessuale. I giudici della Corte d'Appello di Lecce, venerdì 12 maggio 2023, hanno letto in aula il dispositivo di una sentenza che riguarda un 44enne di Carovigno, assistito dall'avvocato Vincenzo Lanzilotti. Cade dunque un'accusa pesante, per questo motivo la pena comminata è pari a sei mesi di reclusione. In primo grado, l'uomo era stato condannato a cinque anni di reclusione, ritenuto colpevole anche per quanto riguarda la violenza sessuale. I fatti contestati si riferiscono alla notte tra il 21 e il 22 aprile 2016, si sarebbero verificati in un circolo privato di Carovigno. Era stata la titolare del circolo privato a presentare denuncia presso i carabinieri di Carovigno, che hanno anche condotto le indagini.

La ricostruzione dei fatti

Prima di ricordare i fatti così come sono stati ricostruiti dagli inquirenti, occorre fare una precisazione: in questo articolo non compaiono i nomi dei protagonisti della vicenda, in quanto un capo di imputazione riguarda una violenza sessuale - sebbene i giudici d'Appello abbiano assolto l'imputato "perché il fatto non sussiste" - ed è necessario prima di tutto tutelare la presunta vittima. Il 44enne di Carovigno doveva rispondere di tre capi di imputazione. Il primo è la violenza privata in concorso. Infatti c'erano anche dei coimputati, assolti già in primo grado. L'uomo si trovava intorno all'1 di notte in un circolo privato di Carovigno. Pronunciando frasi intimidatorie, avrebbe tentato di costringere la titolare del locale a tollerare che lui spacciasse cocaina all'interno, evento che poi non si è verificato. Alcune delle frasi pronunciate dall'uomo, sono chiare: "A Carovigno comando io e solo io"; "devi farmi vendere la bianca in questo locale, solo io devo vendere la bianca in questo locale". Il secondo capo d'imputazione è una estorsione: l'uomo e altri suoi amici non avrebbero pagato quanto consumato al bar. Il terzo capo d'imputazione riguarda una violenza sessuale che sarebbe stata perpetrata dal 44enne ai danni di una donna.

Il processo

La titolare del circolo privato, poche ore dopo l'accaduto - il 44enne e i suoi amici avrebbero creato più che disturbo agli altri avventori - ha sporto denuncia ai carabinieri di Carovigno. Le indagini si sono messe in moto e il 31 maggio 2018 quattro imputati vengono rinviati a giudizio per questi fatti davanti alla corte, in composizione collegiale, del Tribunale di Brindisi. Il 14 dicembre 2020 viene pronunciata la sentenza: per quanto riguarda l'estorsione, i quattro imputati sono assolti "perché il fatto non sussiste". Per quanto riguarda la violenza privata, solo il 44enne di Carovigno viene ritenuto colpevole, gli altri imputati sono assolti "per non avere commesso il fatto". Infine, la violenza sessuale contestata al 44enne: viene ritenuto responsabile, condannato a cinque anni di reclusione e interdetto in perpetuo dai pubblici uffici. L'avvocato Lanzilotti ricorre in Appello. La sentenza risale a venerdì 12 maggio. L'uomo è ritenuto colpevole per quanto riguarda la violenza privata, ma viene assolto dalla violenza sessuale "perché il fatto non sussiste". La pena per l'uomo è pari a sei mesi di reclusione, le pene accessorie sono eliminate. La motivazione sarà depositata entro 90 giorni dalla lettura del dispositivo della sentenza.

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