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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Rapina in tabaccheria: una banda di ragazzini, figlia del disagio sociale

Sono già stati arrestati i rapinatori che nella serata di ieri (20 novembre) hanno assaltato la tabaccheria Dell'Atti di via Torre, nel centro di Mesagne, minacciando il titolare con una pistola. Si tratta di tre persone di Latiano(Vincenzo Librale, 26 anni, il fratello Davide Librale, 18 anni , e Gianmarco Macrì, 18 anni), identificate grazie a un'attività investigativa che ha visto impegnati i poliziotti del locale commissariato diretti dal vicequestore Rosalba Cotardo

MESAGNE – Sono già stati arrestati i rapinatori che nella serata di ieri (20 novembre) hanno assaltato la tabaccheria Dell’Atti di via Torre, nel centro di Mesagne, minacciando il titolare con una pistola. Si tratta di tre persone di Latiano (Vincenzo Librale, 26 anni, il fratello Davide Librale, 18 anni , e Gianmarco Macrì, 18 anni), identificate grazie a un’attività investigativa che ha visto impegnati i poliziotti del locale commissariato diretti dal vicequestore Rosalba Cotardo e i carabinieri della stazione coordinati dal maresciallo Gabriele Taurisano.

Gianmarco Macrì-2I fratelli Librale sono stati  catturati poche ore dopo il colpo. Macrì si è costituito stamattina nella stazione dei carabinieri di Latiano.  I banditi sono entrati in azione intorno alle 19, 30, a bordo di un'Alfa. In due sono entrati nel locale, mentre il complice li attendeva all'esterno. E’ stata recuperata una parte del bottino, di circa 300 euro (Nella foto, Gianmarco Macrì). 

Aggiornamento -  Ad agire, dunque, è stata una banda di ragazzini, figlia di un disagio sociale che ha raggiunto una situazione insostenibile nella provincia di Brindisi. Due di loro, entrambi con il volto coperto da passamontagna, sono entrati in tabaccheria. Uno si è avvicinato al bancone, ha puntato una pistola verso il titolare, Vincenzo Dell’atti, e gli ha urlato: “Li sordi”. Il commerciante gli ha consegnato tutte le banconote che si trovavano nel registratore di cassa, pari a circa 900 euro, e decine di pacchetti di sigarette. Il tutto è stato riposto in un borsone. Nel locale si trovavano anche dei clienti che terrorizzati hanno assistito alla scena.

Davide Librale-2Una volta racimolato il bottino, i giovani sono usciti dal negozio e sono saliti a bordo dell’Alfa 147 condotta dal complice, allontanandosi. Sul posto si sono subito recate due pattuglie delle Volanti del commissariato, oltre agli agenti in borghese della Squadra di polizia giudiziaria. Le forze dell’ordine hanno ascoltato i testimoni, acquisendo preziosi elementi sulla dinamica dei fatti, sulle fattezze fisiche dei rapinatori e sugli indumenti indossati. Contestualmente è stata diramata una nota di ricerca anche ai carabinieri della locale stazione al comando del maresciallo Gabriele Taurisano, che ha impegnato i propri equipaggi nelle operazioni di ricerca dei malfattori (nella foto a destra, Davide Librale).

La collaborazione fra polizia e carabinieri si è rivelata decisiva. Pochi minuti dopo la rapina, infatti, i poliziotti hanno intercettato in via Tumo un’Alfa 147 condotta da una persona che si comportava in maniera sospetta, guardando nervosamente lo specchio retrovisore. Gli agenti hanno quindi intimato l’alt all’automobilista, sottoponendo il veicolo a perquisizione. Al suo interno è stata rinvenuta la patente del fratello e il telefono cellulare di una terza persona.

Vincenzo Librale-2Negli stessi frangenti, i carabinieri, al rione Seta, avevano fermato una persona armata di pistola e in possesso di parecchio denaro contante in pezzi da 20, 10 e 5 euro. Si trattava appunto dei fratelli Davide e Vincenzo Librale. I due, nel corso dell’interrogatorio, hanno ammesso le loro responsabilità e hanno riferito di un terzo complice che li aveva supportati nell’assalto: Gianmarco Macrì. Quest’ultimo non è stato rintracciato immediatamente, ma si è consegnato stamani alla stazione dell’Arma di Latiano. Nel giro di poche ore, così, polizia e carabinieri hanno chiuso il cerchio sulle indagini, consegnando alla giustizia tutti e tre i responsabili (Nella foto a sinistra, Vincenzo Librale). 

Deve far riflettere il fatto che all'assalto abbiano preso parte due ragazzini appena maggiorenni. Questo rappresenta il preoccupante segnale di un'emergenza sociale trascurata dagli enti pubblici, che non  possono più delegare tutto alle forze dell'ordine. Se giovani di quell'età, appena finisce la scuola, si mettono a fare le rapine, vuol dire che ci sono problemi politici e sociali. Non di ordine pubblico

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