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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Rapinò tabaccheria con i figli, ottiene i domiciliari dopo cinque mesi

Il gip riconosce a Cosimo Leo l’attenuazione della misura: “Il periodo in carcere ha avuto effetto deterrente”

BRINDISI – Cinque mesi trascorsi in carcere hanno avuto effetto deterrente in ordine alla commissione di reati, per questo il gip ha concesso i domiciliari a Cosimo Leo, 39 anni, di Tuturano, arrestato dai carabinieri il 23 febbraio scorso, per la rapina nella tabaccheria di via Bezzecca, nel quartiere Santa Chiara. Restano ai domiciliari i figli, Andrea e Alessio, 21 e 19 anni, complici nel colpo che fruttò circa 8.500 euro tra monetine e banconote, bottino mai trovato.

I domiciliari

LEO Cosimo, classe 1979-2Leo ha lasciato il carcere di via Appia nel pomeriggio di ieri per far ritorno nella sua abitazione, su dispone del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, in accoglimento dell’istanza presentata il primo agosto scorso dal difensore Cosimo Luca Leoci.

Il gip ha riconosciuto l’attenuazione della misura tenuto conto del tempo trascorso dal colpo, oltre che della condotta tenuta da Leo, sottolineando che le residue esigenze cautelari, legate sostanzialmente al pericolo di reiterazione del reato, viste le modalità della rapina, possono essere salvaguardate con i domiciliari.

Le accuse

Leo è accusato, in concorso con i due figli, oltre che di rapina aggravata, di ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e  porto in luogo pubblico di una pistola semiautomatica. I tre furono arrestati dai carabinieri di Brindisi, al termine di un inseguimento in auto, lungo le strade interpoderali limitrofe alla strada Tuturano-Mesagne. Furono raggiunti  in località Cerrino, a dieci chilometri di distanza dalla tabaccheria presa di mira.

L’interrogatorio

In sede di udienza convalida dell’arresto in flagranza, Cosimo Leo scagionò i figli davanti al gip, sostenendo di aver chiesto lui ai suoi ragazzi di aiutarlo nel colpo nell’esercizio commerciale di via Bezzecca. “Ho sbagliato e chiedo scusa ai miei ragazzi e al proprietario, ma ero in difficoltà perché dovevo restituire quattromila euro chiesti in prestito”, disse alla presenza dell’avvocato Leoci.

Foto arresto LEO 01-2-2-2-2-2

Padre e figli piombarono all’interno del locale, attorno alle 19, quando nell’esercizio commerciale c’erano clienti: Leo senior disse di essere finito  in una situazione di estrema difficoltà economico-finanziaria, di fronte alla quale coinvolse i figli Alessio e Andrea. Doveva restituire una somma di denaro, compresa fra i tremila e quattromila euro. Non aveva molto tempo a disposizione.

Mistero sul bottino e sulla pistola

Quella sera, un giovedì, si misero in auto, una Fiat Punto risultata rubata a Carovigno lo scorso 15 febbraio. Da Tuturano, dove la famiglia risiede, raggiusero Brindisi. Bottino: circa 1500 euro, in monetine, tanto quanto era nella macchinetta cambia soldi, più settemila euro in banconote. Poi la fuga. Alle costole,  i carabinieri delle pattuglie del Nor–Aliquota Radiomobile e Aliquota di Primo Intervento.

Durante le fasi concitate dell'inseguimento, secondo quanto sostenuto dai militari, i tre riuscirono a disfarsi della pistola, di parte della refurtiva e dell'ingombrante dispositivo “cambia soldi”, quest’ultimo, lanciato contro i mezzi militari nel tentativo di evitare la cattura.  Arma e bottino non sono stati trovati.


 

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