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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Sbarca a Brindisi il circo Embell Riva dopo i giorni della paura nella Siria in rivolta

BRINDISI – La tensione si stempera definitivamente quando il portellone del traghetto “Visemar One” partito sabato dal porto siriano di Tartous, tocca con un tonfo metallico la banchina di Punta delle Terrare, nel porto medio di Brindisi, e la carovana del circo Embell Riva può cominciare lo sbarco, e poi riprendere la strada verso casa, in Abruzzo. Di fatto prigionieri delle tensioni politiche in Siria, gravati da una profonda incertezza circa la propria incolumità e impossibilitati a lasciare il paese sino a quando la Farnesina – ma anche il lavorio sotto traccia di alcuni amici – ha consentito ai 25 residenti in Italia della troupe di prendere il mare. Alcuni degli inservienti siriani sono rimasti invece a casa propria, dopo una tournée non proprio felice.

BRINDISI – La tensione si stempera definitivamente quando nella tarda mattinata  il portellone del traghetto “Visemar One” partito sabato dal porto siriano di Tartous, tocca con un tonfo metallico la banchina di Punta delle Terrare, nel porto medio di Brindisi, e la carovana del circo Embell Riva può cominciare lo sbarco, e poi riprendere la strada verso casa, in Abruzzo. Di fatto prigionieri delle tensioni politiche in Siria, gravati da una profonda incertezza circa la propria incolumità e impossibilitati a lasciare il paese sino a quando la Farnesina – ma anche il lavorio sotto traccia di alcuni amici – ha consentito ai 25 residenti in Italia della troupe di prendere il mare. Alcuni degli inservienti siriani sono rimasti invece a casa propria, dopo una tournée non proprio felice.

Sbarcano i camion con gli animali e le auto con le roulotte degli artisti, ci sono anche dei bambini molto piccoli. La paura è quasi passata, c’è la felicità di ritrovare i parenti, perché qualcuno è sceso sino a Brindisi e aspetta dietro la recinzione della zona sensibile di sbarco e imbarco. Non si sa mai come può andare a finire in giorni dove il valore della vita umana tocca i minimi storici: in Siria la polizia e l’esercito del regime hanno sparato per molti giorni ad altezza d’uomo. Le vittime sono tante, soprattutto giovani, studenti che chiedono una svolta democratica. Bellucci e gli altri suoi collaboratori e dipendenti hanno visto morire la gente a pochi metri dai loro caravan, mentre erano bloccati nel porto di Tartous da dove avevano lanciato i messaggi di aiuto.

Il momento più brutto, forse, quando tre uomini mascherati a bordo di una moto, e armati sino ai denti, si erano avvicinati chiedendo loro se fossero americani o inglesi. Sono andati via solo quando hanno saputo che si trattava di un circo italiano. Probabilmente erano miliziani in cerca di rivoltosi e di stranieri non graditi. Una partenza che ha subito vari rinvii, sino alla giornata decisiva di sabato quando le autorità siriane hanno consentito alla “Visemar One” di attraccare e poi di ripartire con la carovana. Roberto Bellucci stamani non vedeva l’ora di arrivare alla sua casa di Rocca San Giovanni e finalmente di dormire sereno. Naturalmente dopo aver sistemato, come alla fine di ogni giornata di lavoro, animali, uomini e mezzi. E non si sa quando accenderà la tv per vedere cosa sta accadendo a Damasco e dintorni.

A proposito di animali, era prevista una sosta a Bari per le procedure veterinarie di frontiera. Bellucci sperava di poter sbrigare presto le pratiche per riprendere a lavorare. Infatti l'Embell Riva è di fatto paralizzato da febbraio, quando l'impresario egiziano che aveva organizzato il tour aveva venduto il circo ad alcuni siriani, spacciandosi per il proprietario. Una truffa che ha aggravato di molto la già difficile situazione.

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