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Cronaca

"So che mi dovete arrestare per droga, sto tornando dalla Grecia": brindisino in carcere

Ordinanza di custodia cautelare eseguita a carico di Alessandro De Giorgi: era irreperibile, ha chiamato per avvisare i poliziotti ed è rientrato questa mattina. Provvedimento eseguito ieri nei confronti di Francesco Palma e Teodoro Carone

BRINDISI – Più di duemila grammi di hashish, oltre mille di cocaina e di marijuana. Tutto nascosto in un garage che, secondo l’accusa, sarebbe diventato centrale per il confezionamento della droga, oltre che nascondiglio per una pistola: il gip ha ordinato l’arresto di Francesco Palma, 40 anni, Teodoro Carone, 24, e Alessandro De Giorgi, 27, tutti di Brindisi.

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L’irreperibile, la telefonata e l'arresto

Due ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dagli agenti della Squadra Mobile nella giornata di ieri, sabato 7 aprile. E’ risultato irreperibile De Giorgi, il quale è stato avvisato dai parenti e tramite il suo difensore, Daniela d’Amuri, ha fatto sapere di essere impegnato altrove per motivi di lavoro: “So che mi dovete arrestare, datemi il tempo di tornare a Brindisi”, avrebbe detto anticipando che si sarebbe costituito lui stesso nel carcere di via Appia. Così è stato: questa mattina attorno alle 10,30 è arrivato a Brindisi dalla Grecia con un traghetto di linea, e si è consegnato agli agenti della Squadra Mobile. Ad attenderlo al porto, il suo difensore e i poliziotti.

2018-04-08-PHOTO-00000317-2Il provvedimento di arresto è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Giuseppe Biondi, nell’inchiesta delegata agli agenti della sezione Narcotici. Per De Giorgi e Palma è stato ordinato l'arresto in carcere, mentre per Carone i domiciliari con braccialetto elettronico. Le indagini furono aperte in seguito alle sparatorie avvenute in città tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2017.

In quel periodo, i poliziotti eseguirono una serie di perquisizioni e la mattina del 4 ottobre scorso scoprirono un garage nel quartiere Paradiso, in uso a Daniele Romano, 26 anni. C’era droga, c’era materiale per il confezionamento delle dosi e c’era anche una pistola a tamburo modificata, marca Magnum, calibro 380 9 mmk, priva di matricola, e per questo considerata arma clandestina.

Il garage, la droga e le armi

Il giovane si presentò spontaneamente dopo aver appreso del controllo, ma disse di non sapere niente perché aveva prestato le chiavi del box a un amico del quale non fece il nome. Furono autorizzate intercettazioni telefoniche e ambientali, in carcere in occasione dei colloqui con i familiari. Gli agenti ascoltarono anche diverse telefonate fatte da alcuni detenuti ristretti in carcere, telefonate regolarmente autorizzate dalla struttura in sostituzione dei colloqui. Le conversazioni hanno portato a delineare profili di responsabilità a carico dei tre brindisini: costituiscono, infatti, gravi indizi di colpevolezza alla base dell’ordinanza di arresto assieme alle esigenze cautelare ritenute, come evidenziato dal pubblico ministero, attuali e concreti legate in particolare alla reiterazione del reato.

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Le accuse

Palma e De Giorgi sono accusati di detenzione, in concorso con Romano di: 1010 grammi di marijuana, 2.378 di hashish e 1.175 di cocaina, “sostanza che per eterogeneità, quantità e modalità di confezionamento” sarebbe stata destinata allo spaccio. Nel garage furono trovati anche due bilancini di precisione.

I due, sempre in concorso con Romano, rispondono inoltre di detenzione di arma clandestina. Con la contestazione della recidiva reiterata infraquinquennale.

Carone è accusato di aver ceduto droga in diverse occasioni a brindisini, nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2017. Anche in questo caso è stata contestata la recidiva. L’interrogatorio di garanzia per gli indagati si svolgerà nei prossimi giorni.

Articolo aggiornato alle 10,45

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