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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Spacciatori di coca “socialmente utili”

FASANO – I quantitativi di droga, solo ed esclusivamente cocaina, li chiamavano semplicemente “birilli” (per la forma assunta dalle dosi), l'approvvigionamento avveniva nel Barese con quantità mai superiori ai 50 grammi, lo spaccio nel centro di Fasano in zone interdette al traffico, nei pressi dei portici delle Teresiane. Le dosi venivano nascoste nei muretti a secco e trasportate una, massimo due per volta. Tutti questi accorgimenti, però, sono serviti a ben poco. I tre artefici di questo ennesimo giro di spaccio avviato nel Brindisino sono stati prontamente scovati dai carabinieri e all'alba di oggi arrestati.

FASANO – I quantitativi di droga, solo ed esclusivamente cocaina, li chiamavano semplicemente “birilli” (per la forma assunta dalle dosi), l'approvvigionamento avveniva nel Barese con quantità mai superiori ai 50 grammi, lo spaccio nel centro di Fasano in zone interdette al traffico, nei pressi dei portici delle Teresiane. Le dosi venivano nascoste nei muretti a secco e trasportate una, massimo due per volta. Tutti questi accorgimenti, però, sono serviti a ben poco. I tre artefici di questo ennesimo giro di spaccio avviato nel Brindisino sono stati prontamente scovati dai carabinieri e all'alba di oggi arrestati.

In manette con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio aggravato e continuato, ci sono finiti i fasanesi: Angelo Schena di 33 anni, Antonio Bufano di 32 e Francesco Bentivoglio di 56. Tutti volti già noti, due di essi sono lavoratori socialmente utili presso il Comune di Fasano. L'operazione che ha portato all'arresto dei tre è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Fasano al comando del capitano Gianluca Sirsi. È bastata un'osservazione attenta del territorio per far intuire ai militari che per le vie del centro della città della Selva qualcuno stava vendendo droga.

L'indagine, infatti, è nata da un'attenta osservazione degli spostamenti dei giovani assuntori del luogo. Persone più volte segnalata all'autorità giudiziaria come consumatori. L'attività investigativa risale al luglio del 2011 ed è durata poco più di tre mesi. A ottobre dello stesso anno, i carabinieri avevano già chiaro il quadro della situazione. L'ordinanza richiesta dal pubblico ministero Daniela Farina Valaori, è stata firmata dal gip Paola Liaci solo nella tarda serata di ieri ed eseguita all'alba di oggi.

Nel corso dell’attività sono state accertate 26 cessioni di stupefacente ad altrettanti assuntori e un giro d’affari stimato di 5mila euro complessivi mensili. Durante il periodo di osservazione dei tre indagati i carabinieri hanno potuto accertare che l’approvvigionamento della droga avveniva tramite “canali baresi” con acquisti di 50 grammi alla volta. La cocaina, già suddivisa in dosi, veniva occultata nei muretti a secco delle varie contrade fasanesi per poi essere presa su “ordinazione” e spacciata al dettaglio nel centro cittadino ed in particolar modo nei pressi dei portici delle Teresiane, dove un tempo c'era la sede del palazzo comunale e oggi luogo di ritrovo dei giovani.

Durante le indagini, inoltre, i carabinieri in più occasioni hanno sequestrato bilancini, sostanze da taglio e materiali per il confezionamento della droga. “Prendimi due birilli”, dicevano al telefono. Gli assuntori sono persone giovani di tutti i ceti sociali. Dopo le formalità di rito, su disposizione dell'autorità giudiziaria, Francesco Bentivoglio è stato sottoposto agli arresti domiciliari, abita a due passi dalla caserma dei carabinieri, mentre gli altri due sono stati trasferiti nel carcere di Brindisi. Tutti e tre sono difesi dall'avvocato Francesco Saponaro di Fasano.

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