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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Oria

Spaccio di droga: coinvolto anche un brindisino nel blitz della polizia di Taranto

L'uomo era inizialmente destinatario della misura dell'obbligo di firma, ma durante la perquisizione gli agenti hanno trovato dello stupefacente. Sotto la lente una presunta attività di spaccio: hashish, marjuana, cocaina, ecstasy, mdma ed eroina. Sono 22 i soggetti destinatari di ordinanza

C'è anche un oritano che risulta coinvolto nel blitz della polizia di Taranto scattato all'alba di oggi, mercoledì 20 marzo 2024. Si tratta del 51enne Giuseppe Mazza .Gli indagati avrebbero messo in piedi un giro di spaccio di droga, con una vasta gamma di "scelta". Gli agenti stanno dando esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del tribunale di Taranto, su richiesta della locale procura , nei confronti di 22 indagati ritenuti presunti responsabili dei reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti ed estorsione. Dei 22 soggetti colpiti dal provvedimento, 17 sono destinatari della misura della custodia cautelare e cinque della misura dell'obbligo di firma presso gli uffici di polizia giudiziaria. L'oritano stesso, già coinvolto nel recente passato in indagini analoghe, era destinatario di tale misura, in base all'ordinanza. E' stato però condotto in carcere in quanto, durante la perquisizione, poliziotti hanno recuperato in alcuni contenitori di plastica numerose dosi di eroina, cocaina, hashish e marijuana oltre all’occorrente per il confezionamento delle droghe in dosi. Sono stati inoltre recuperati e sequestrati circa 500 euro in banconote di vario taglio ritenuti probabile provento dell’attività di spaccio.

Dalla marijuana all'eroina, passando per l'mdma

L'indagine, condotta dagli investigatori della squadra mobile di Taranto sotto la direzione della procura di Taranto, ha consentito di raccogliere indizi utili a ritenere esistenti diversi gruppi di soggetti dediti in Taranto e provincia, a consistenti attività di spaccio di sostanze stupefacenti, quali hashish, marjuana, cocaina, ecstasy, mdma ed eroina. L'indagine è partita nella primavera del 2021 a seguito dell'arresto in flagranza di un soggetto in possesso di un chilo di hashish, consentendo di ricostruire il presunto ruolo di intermediario di un altro soggetto nell'illecita attività di spaccio di sostanze stupefacenti e la rete di contatti tra i fornitori e gli acquirenti, disvelando uno spaccato notevole circa la distribuzione della droga nei diversi quartieri cittadini. 

Oritano arrestato: un ruolo di spicco

E il ruolo di Mazza non sarebbe indifferente: le figure di spicco emerse quali presunti fornitori delle sostanze stupefacenti sarebbero lui e un soggetto del quartiere Tamburi di Taranto: avvalendosi di un intermediario, avrebbero riversato la sostanza stupefacente in molte piazze di spaccio cittadine e, in particolare, nella zona di piazza Messapia. I presunti collaboratori dell'attività illecita in quella zona sono stati individuati in due uomini i quali, a loro volta, si sarebbero avvalsi della collaborazione di altre cinque persone cui era affidato il compito di custodire e distribuire lo stupefacente. Tale gruppo poteva contare anche su altre fonti di approvvigionamento riconducibili da una parte a figure collegate al quartiere Salinella, dall'altra ad un terzo soggetto residente all'estero. Le investigazioni hanno anche disvelato una fiorente attività di spaccio che aveva come centro un circolo ricreativo nella zona di via Icco. 

Spaccio anche nella nota discoteca tarantina

L'attività captativa a carico degli indagati ha consentito di ricostruire la fitta rete di contatti, finalizzati alla preparazione delle sostanze stupefacenti, all'attività di spaccio e alla spartizione degli introiti anche nel corso delle feste organizzate all'interno di una nota discoteca tarantina. Si tratta del locale di pubblico spettacolo che recentemente è stato destinatario di un provvedimento di sequestro preventivo d'urgenza come conseguenza dell'arresto di tre giovani ritenuti presunti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nonché del gestore del locale ritenuto presunto responsabile di detenzione di arma da fuoco e munizioni. Nel corso dell’indagine, sono stati effettuati numerosi riscontri all'esito dei quali quattro soggetti sono stati tratti in arresto e altri due denunciati perché presunti responsabili di detenzione ai fini di spaccio. 

La presunta estorsione con metodo mafioso

La procura della Repubblica, valutati gli esiti investigativi, ha avanzato al gip la richiesta di misure cautelari: è stata ritenuto necessaria l'adozione di otto misure di custodia cautelare in carcere, di nove misure degli arresti domiciliari e cinque misure dell'obbligo di firma presso gli uffici di polizia giudiziaria. Complessivamente, risultano indagati nel procedimento 51 persone. E' stata riconosciuta inoltre la grave sussistenza di indizi inerenti il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso: un indagato, già condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, forte della sua caratura criminale, si sarebbe interposto al fine di consentire la riscossione di un debito dovuto al mancato pagamento di una partita di stupefacenti. In relazione a quest'ultimo reato il gip di Taranto ha emesso la misura cautelare e trasmesso gli atti per competenza al gip di Lecce. 

Articolo aggiornato alle ore 20.20 (il nome dell'indagato oritano)

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