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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Strage Morvillo/ Motta: "Troppi tre pm"

BRINDISI – Parlando ai giornalisti ai margini dell’udienza del processo di apertura per l’attentato alla Morvillo falcone, il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, che rappresenta l’accusa assieme al sostituto Guglielmo Cataldi, sempre della procura antimafia salentina, ha detto di ritenere attendibile il movente addotto da Giovanni Vantaggiato, cioè quello del gesto di vendetta contro le istituzioni perché è una dichiarazione resa “contra se”.

BRINDISI – Parlando ai giornalisti ai margini dell’udienza del processo di apertura per l’attentato alla Morvillo falcone, il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta (video), che rappresenta l’accusa assieme al sostituto Guglielmo Cataldi, sempre della procura antimafia salentina, ha detto di ritenere attendibile il movente addotto da Giovanni Vantaggiato, cioè quello del gesto di vendetta contro le istituzioni perché è una dichiarazione resa “contra se”.

Il fatto invece che Vantaggiato abbia spiegato negli interrogatori di aver scelto la Morvillo Falcone come obiettivo perché era una scuola che conosceva per avervi effettuato forniture di gasolio, ed era inoltre vicina allo svincolo della super strada per Lecce, invece – ad esempio – di una caserma dei carabinieri perché si tratta di strutture sorvegliate, dimostra che in quella fase l’imputato ragionava bene e che l’incapacità di intendere e volere sostenuta da una perizia di parte vacilla, afferma Motta.

Infine, a proposito della polemica sull’esclusione della procura di Brindisi dal processo, Motta ha lapidariamente affermato che “si tratta di un"processo facile che non necessita di tre pubblici ministeri". Una frase che secondo molti osservatori non risolve affatto la questione, come pure non è infondato continuare a pensare che il vero movente dell’attentato non sia quello indicato da Vantaggiato, e che su questo punto l’indagine andava approfondita, anche sulla base delle indicazioni fornite da una delle parti lese, Cosimo Parato, circa presunte complicità, approvvigionamento di esplosivi e confidenza tecnica tra Vantaggiato e i materiali esplodenti.

La Corte d’Assise è ora in camera di consiglio per la seconda volta, per decidere sulle ammissioni delle parti civili. La pubblica accusa ha chiesto l’esclusione di Claudia Strada, del Comune di Mesagne e dei congiunti di una studentessa rimasta ferita in maniera molto lieve (era già entrata in classe). Le richieste di costituzione di parte civile sono state in tutto 32.

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