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Cronaca Cisternino

Telecamere sulla rapina: Gatti torna in Carcere

CISTERNINO - Fu ripreso lo stesso pomeriggio da due telecamere, distanti una decina di chilometri l’una dall’altra. Delle due, l’una, sosteneva la difesa: in un caso sarebbe colpevole, nell’altro innocente. "E' colpevole", torna a ribadire l'accusa. Ed il Gip firma il nuovo arresto. Giovanni Gatti, 25 anni, torna in carcere.

CISTERNINO - Fu ripreso lo stesso pomeriggio da due telecamere, distanti una decina di chilometri l’una dall’altra. Delle due, l’una, sosteneva la difesa: in un caso sarebbe colpevole, nell’altro innocente. "E' colpevole", torna a ribadire l'accusa. Ed il Gip firma il nuovo arresto. 

Giovanni Gatti, 25 anni, già finito in manette  agli inizi dello scorso mese di febbraio e chiamato insieme ad un paio di complici a rispondere di rapina ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, detenzione e porto abusivo di armi, nell’attesa che fossero revisionate tutte le immagini, aveva lasciato il carcere di Brindisi e beneficiato dei domiciliari.

Ieri, al termine di una suppletiva attività di indagine portata avanti dai militari della stazione dei carabinieri di Ostuni, il giovane è tornato in carcere.

La sua presenza in due posti differenti, hanno valutato i magistrati, sarebbe comunque temporalmente compatibile con la rapina.

E a supporto delle sue responsabilità gli inquirenti avrebbero acquisito ulteriori elementi, tali da giustificare la nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Gip ed eseguita nelle prime ore della mattinata di oggi.

Il provvedimento è scaturito a seguito dell'intensa attività investigativa svolta dagli stessi militari in ordine alla rapina commessa lo scorso 29 gennaio ai danni del supermercato “Olive”, a Cisternino.

In quell'occasione, stando alle accuse, Gatti ed un suo complice, travisati ed armati di fucile, avrebbero fatto irruzione nell'esercizio e sotto la minaccia delle armi si sarebbero fatti consegnare dal titolare l'intero incasso della giornata, circa 3.500 euro, allontanandosi subito dopo a bordo di un'autovettura, poi ritrovata, condotta da un terzo giovane.

Nel corso delle indagini, i tre furono identificati e sottoposti a fermo di polizia. Gatti, in attesa che fosse chiarito il giallo delle “immagini”, a margine dell’interrogatorio di garanzia ottenne i domiciliari. Per il resto della presunta banda di rapinatori le porte del carcere restarono chiuse.

Stamane anche Gatti, dopo le formalità di rito, è stato così nuovamente associato alla casa circondariale di Brindisi.

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