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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Oria

La vendita di un'auto si trasforma in rapina: arrestati padre e figlio

Eseguiti due provvedimenti cautelari in carcere, nei confronti di Cosimo e Antonio Luigi Bembi, di Oria, rispettivamente padre e figlio di 65 e 35 anni per rapina aggravata ai danni di tre cittadini bulgari

BRINDISI – Eseguiti due provvedimenti cautelari in carcere, nei confronti di Cosimo e Antonio Luigi Bembi, di Oria, rispettivamente padre e figlio di 65 e 35 anni per rapina aggravata ai danni di tre cittadini bulgari.

Le indagini a carico dei due sono state avviate a maggio scorso dai poliziotti della Squadra mobile di Brindisi a cui i tre bulgari si sono rivolti subito dopo essere rimasti vittime di una rapina consumata poche ore prima nel comune di Oria.bembi cosimo (FILEminimizer)-2

Ad agire due individui incontrati previo appuntamento finalizzato alla compravendita di un veicolo usato. Secondo la ricostruzione fatta dalle vittime, i malviventi dopo essersi intascati il denaro relativo alla compravendita dell’auto un’Audi Q5, sotto la minaccia delle armi, si sono impossessati  anche di altro denaro, intimando ai tre cittadini bulgari di allontanarsi velocemente.

bembi luigi antonio (FILEminimizer)-2In particolare, dalla ricostruzione dei fatti, è emerso che nel mese di aprile 2019, un cittadino bulgaro aveva risposto ad un annuncio di vendita di un’auto usata, pubblicato su una piattaforma web. Dopo aver contattato l’inserzionista tramite WhatsApp il cittadino bulgaro era giunto in Italia raggiungendo la provincia di Brindisi, dove aveva incontrato l’ignoto venditore nel luogo corrispondente alla “posizione” da quest’ultimo inviatagli mediante l’applicazione WhatsApp. Lì era avvenuto un regolare scambio, tra l'auto, una Bmw, e denaro pattuito per la compravendita, cui era seguito il rientro dell’acquirente in Bulgaria con il mezzo acquistato.

Nei giorni successivi, l’ignoto venditore ha nuovamente contattato, con la stessa utenza telefonica, il cittadino bulgaro, proponendogli in vendita un’altra auto usata. L'uomo si è detto interessato per conto di un suo connazionale, così di lì a poco insieme all’acquirente e a un amico è tornato in Italia.

Anche questa volta l’incontro diretto allo scambio è avvenuto nel luogo corrispondente alla “posizione” WhatsApp inviata dal venditore. Però le cose non sono andate come previsto. Dopo aver consegnato nelle mani del venditore la somma pattuita, 5.800 euro in contanti, i tre clienti sono stati minacciati con pistola e machete dai compratori finiti oggi in manette che, tra l’altro, si sono fatti consegnare anche altro denaro intimando ai malcapitati di abbandonare immediatamente la zona.Il bottino complessivo ammonta a circa 8mila euro. 

Dopo la denucia sporta dalle vittime sono subito partite le indagini. Grazie all'analisi dei tabulati telefonici gli agenti sono riusciti a identificare padre e figlio. Ma nella vicenda sarebbero coinvolte almeno altre 4 persone. Non si escludono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni. 

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