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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"Vidi mio marito sventrato dallo scoppio"

BRINDISI – Drammatica in alcuni passaggi, e portatrice di interrogativi in altri, questa mattina al processo per la strage del 19 maggio 2012, e per l’attentato del 24 febbraio 2008 a Torre S. Susanna, la deposizione di Maria Carmela Ursini, moglie di Cosimo Parato, l’ex socio che Vantaggiato voleva uccidere con una bici-bomba senza riuscirvi, ma ferendolo in maniera gravissima. La teste ha raccontato sia dell’attentato che delle indicazioni precise che il marito, appena fu in grado di parlare diede ai carabinieri circa le responsabilità di Giovanni Vantaggiato nei fatti.

BRINDISI – Drammatica in alcuni passaggi, e portatrice di interrogativi in altri, questa mattina al processo per la strage del 19 maggio 2012, e per l’attentato del 24 febbraio 2008 a Torre S. Susanna, la deposizione di Maria Carmela Ursini, moglie di Cosimo Parato, l’ex socio che Vantaggiato voleva uccidere con una bici-bomba senza riuscirvi, ma ferendolo in maniera gravissima. La teste ha raccontato sia dell’attentato che delle indicazioni precise che il marito, appena fu in grado di parlare diede ai carabinieri circa le responsabilità di Giovanni Vantaggiato nei fatti.

"Stavo lavando il pavimento, quando udii un’esplosione, mi affacciai al balcone e vidi mio marito con le budella tra le mani", ha raccontato alla Corte d’Assise la Ursini, rispondendo alle domande del pm Guglielmo Cataldi. La moglie di Cosimo Parato ha detto che poco prima aveva notato nello spazio di manovra all’interno del recinto condominiale una bici rossa poggiata al muro, con una specie di cestello. Era quella che il perito sentito sempre stamani, Alessandro Biagini, ha definito una pipe-bomb, affermando di non aver "mai visto nulla di simile, mai un ordigno di quel genere, di quelle dimensioni”.

Un tubolare della bici era stato probabilmente trasformato in pipe-bomb. E’ un tipo di ordigno rudimentale, con una vastissima bibliografia digitale sul web, ma micidiale ed efficacissimo, ricavabile anche da un pezzo di tubo e due tappi da idraulica. Azionabile a distanza se dotato di inneschi elettronici. Come quello preparato da Vantaggiato per sbarazzarsi di Cosimo Parato. La Ursini ha detto di aver visto anche nelle precedenti settimana una bici nel piazzale interno, ma diversa, e non sapeva a chi appartenesse. Forse un tentativo precedente di Vantaggiato, fallito a causa di un malfunzionamento.

Maria Carmela Ursini ha riferito che dal 2007 in poi si erano verificate delle circostanze sospette: la prima quando tra il novembre e il dicembre il marito la chiamò per chiudere il cancello, riferendole che c'era una persona che corrispondeva a Vantaggiato. Dunque Parato, conoscendo bene il soggetto, temeva qualche ritorsione legata alla lite sulle truffe con i carburanti agricoli. Nell’esplosione della bici-bomba è rimasto invalido: “"Non ha piu' l'intestino, deve nutrirsi con sacche parenterali, non lavora, devo darmi da fare io. Abbiamo anche avuto difficoltà a pagare l'affitto", ha detto alla Corte d’Assise la moglie di Parato, parlando del marito.

La teste rispondendo poi alle domande dell’avvocato Raffaele Missere, che rappresenta il marito al processo,  ha affermato di aver ascoltato il marito mentre riferiva agli investigatori il nome di Vantaggiato come possibile autore del tentato omicidio e di aver saputo anche che successivamente indirizzò i carabinieri a Porto Cesareo, dove era ormeggiata la barca di Vantaggiato e dove il bomber, secondo quanto riferito da Parato, “realizzava gli ordigni”. Non risulta che siano mai state effettuate perquisizioni.

Ultimo passaggio interessante, sempre su domanda del legale di parte civile, quello dell’uomo incrociato nelle scale condominiali un giorno tra l’attentato alla Morvillo e la cattura dell’autore. La Ursini ha detto di non aver mai visto e conosciuto Vantaggiato, ma quella persona, che mostrò di avere paura del cane che accompagnava la testimone quella volta, assomigliava molto allo stragista, che aveva visto in televisione. Secondo quanto detto da Parato ai pm, è possibile che Vantaggiato stesse cercando di completare il lavoro di quattro anni fa. C’è la coincidenza della scoperta da parte degli investigatori brindisini in un oliveto tra Copertino e un’altra località del Salento di altre tre bombole di gpl innescate come quelle fatte esplodere alla Morvillo. A cosa sarebbero servite?

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