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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Adoc Brindisi, dirigenza e avvocatura si dimettono: "Libertà compromessa"

Nella nota le ragioni del gesto: "Il prosieguo di questa avventura ne sarebbe condizionato a danno degli stessi cittadini a cui fino ad oggi abbiamo voluto dare voce e supporto"

BRINDISI  - Si chiude, con le dimissioni dagli incarichi rassegnate in data 9 giugno 2023 dall’ufficio di presidenza dell’Adoc di Brindisi composto da Giuseppe Zippo, presidente provinciale e da Corrado Adesso, vicepresidente, e a seguire dai dirigenti e componenti dell’avvocatura rappresentata da Rossana Palladino, Marco Elia e Marco Masi, un’esperienza umana e professionale durata dodici anni nei quali l’associazione "ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano al servizio della comunità e a tutela di consumatori, risparmiatori e cittadini, anche oltre l’ambito provinciale di riferimento. Un impegno portato avanti da tutti fino ad oggi in piena autonomia, senza condizionamenti di sorta e talora anche in contrasto con piccoli e grandi interessi legati a importanti settori dell’economia e della politica, che ha consentito all’associazione di schierarsi e battersi avendo sempre e solo come faro la possibilità di garantire diritti e servizi essenziali per tutti i cittadini e possibilità di sviluppo per la città", si legge nel comunicato di commiato. 

Prosegue la nota: "In questi anni il gruppo dirigente Adoc Brindisi e l’avvocatura hanno potuto esercitare spirito critico ed offrire sempre un punto di vista libero da condizionamenti su scelte di governo della città, livelli di servizi per i cittadini allo scopo di contribuire a determinare migliori condizioni di vita per l’intera comunità; azione resa possibile dall’autonomia, dalla mancanza di condizionamenti, dalla libertà di agire che hanno permesso all’intera struttura di acquisire credibilità nei confronti delle Istituzioni, delle forze di polizia, della magistratura, delle associazioni di categoria e degli ordini professionali e, cosa ancor più importante, tra i cittadini. Grandi battaglie sono chiaramente riconducibili all’Adoc di Brindisi e in questo momento le rivendichiamo con forza ed orgoglio". 

Infatti, il gruppo dirigente dimissionario prosegue elencando alcune battaglie condotte in questi anni: "Dalla vicenda Arneo, al piano dei parcheggi nel capoluogo, dal controllo degli impianti termici, all’edilizia scolastica, dalla gestione del servizio di igiene urbana alla tutela ed alla vivibilità del territorio, dai trasporti alla sicurezza stradale, dal servizio mensa scolastica alla sicurezza alimentare, dalla contraffazione alla tutela nelle compravendite, ai servizi pubblici in generale, dal contrasto alla violenza di genere alla lotta al bullismo, dalla prevenzione delle truffe agli anziani, alla tutela dei risparmiatori traditi dalle banche e sovraindebitamento passando da importanti iniziative di solidarietà (donazione defibrillatori, ideazione e promozione 'cuori in movimento', donazione 'panchina rossa', raccolte alimentari, etc.) la diffusione dei corretti stili di vita e la tutela della salute per una sanità pubblica più efficiente e diffusa. Senza trascurare importanti battaglie a tutela dei diritti dei cittadini più fragili (assegni invalidità, reddito di cittadinanza, indennità di accompagnamento, illegittimo distacco utenze servizio idrico, elettrico e gas, telefonico) nonché il contributo e l’impegno profuso nel corso dell’emergenza Covid quando l’Adoc non si è fermata garantendo, anche con rischio personale alla salute, supporto costante e continuo ai cittadini per affrontare le sfide dell’emergenza offrendo ogni tipo di supporto, anche per l’interpretazione e l’applicazione della normativa di emergenza".

Poi, vengono spiegate le ragioni di queste dimissioni: "Oggi tuttavia siamo costretti a prendere atto che, cambiati 'equilibri' e 'visioni', il perimetro di autodeterminazione e libertà che ha contraddistinto l’operato di questo gruppo è irrimediabilmente compromesso ed il prosieguo di questa avventura ne sarebbe condizionato a danno degli stessi cittadini a cui fino ad oggi abbiamo fermamente voluto dare voce e supporto, da qui la decisione del gruppo dirigente e dell’avvocatura e la chiusura di questa pagina di vita al servizio del territorio, non in polemica con chi, sia pure opacamente e lateralmente, persegue legittimamente una propria e differente visione dell’associazione ma al solo scopo di salvaguardare questo percorso e la credibilità acquisita, con una decisione sofferta ma non più procrastinabile non essendo più  garantite quelle condizioni di libertà, autonomia, rispetto delle professionalità, trasparenza e lealtà nei rapporti che ci hanno guidato fino ad oggi e che costituiscono valori imprescindibili per la prosecuzione di un percorso professionale e di volontariato". 

Nella nota traspare anche un rammarico: "Abbiamo atteso un segnale, una presa di posizione, un supporto ad un confronto leale dalla struttura regionale e nazionale, da cui abbiamo sempre ricevuto attestati di stima e rispetto per il lavoro svolto. Non sono arrivati e ne abbiamo preso atto. Ringraziamo quindi tutti coloro che abbiamo incrociato nel nostro percorso, a partire dai cittadini  che hanno inteso affidarci la tutela dei propri diritti e condiviso con noi aspettative e suggerimenti, alle amministrazioni pubbliche di ogni colore e orientamento politico con le quali non sono mancati i momenti di scontro nel pubblico interesse ma sempre in un clima di rispetto reciproco, alle Istituzioni scolastiche che hanno inteso ospitarci e renderci partecipi dei percorsi di crescita nelle scuole di ogni ordine e grado, alla magistratura da cui abbiamo sempre ricevuto grande disponibilità nei percorsi di legalità, alle forze di polizia, alle associazioni di categoria e agli ordini professionali".

I dirigenti dimissionari proseguono con i ringraziamenti e chiudono: "Un grazie a quanti negli anni hanno fatto parte dell’associazione e alle redazioni degli organi di informazione che ci hanno consentito di comunicare idee, progetti ed iniziative e che non hanno fatto mai mancare il loro supporto senza il quale non avremmo avuto la possibilità di raggiungere parte della popolazione. Nel congedarci da tutti, auspicando che le scelte che verranno garantiscano la vita di questo presidio e utile punto di riferimento per i cittadini, fin da ora vogliamo dire che questo è solo un arrivederci. Vogliamo e possiamo ancora dare qualcosa al territorio, consapevoli del privilegio di potersi ancora spendere per la nostra comunità. A presto".

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