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Ferrarese: “La Terra di Brindisi capitale della Dieta mediterranea”

BRINDISI - “Ci sono tutti i presupposti perché la provincia di Brindisi diventi la capitale della Dieta Mediterranea. Proprio in questo territorio, infatti, si è sviluppata una autentica cultura del cibo basata sulla qualità dei prodotti agroalimentari che è unica al mondo e che fortunatamente per molti versi è inimitabile”. Lo ha dichiarato il Presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese all’indomani del riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco.

BRINDISI - “Ci sono tutti i presupposti perché la provincia di Brindisi diventi la capitale della Dieta Mediterranea. Proprio in questo territorio, infatti, si è sviluppata una autentica cultura del cibo basata sulla qualità dei prodotti agroalimentari che è unica al mondo e che fortunatamente per molti versi è inimitabile”. Lo ha dichiarato il Presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese all’indomani del riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco.

Ufficialità giunta ieri, durante i lavori del Comitato esecutivo dell’Unesco, riunitosi a Nairobi, in Kenia, per esprimersi su 51 candidature (Dieta mediterranea compresa) per l’iscrizione alle liste del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. “Un risultato – ha spiegato Ferrarese – fortemente voluto dall’europarlamentare pugliese Paolo de Castro ed ottenuto grazie all’autorevolezza delle sue tesi ed alle indubbie capacità espresse dall’Italia in questo settore”.

Il riconoscimento formale è destinato a dare impulso alla nascita della Fondazione della Dieta Mediterranea, che vedrà il coinvolgimento del territorio brindisino. Il battesimo, davanti al notaio, è fissato per il 30 novembre prossimo, sebbene sia stata già costruita in tutte le sue principali articolazioni anche grazie all’apporto scientifico di uno dei padri della Dieta, il professor Gaetano Crepaldi, che avrà un ruolo di fondamentale rilevanza all’interno della stessa Fondazione. In buona sostanza, è già presidente in pectore del sodalizio.

Per il presidente della Provincia ci sarebbero tutti i presupposti affinché il territorio brindisino diventi il principale punto di riferimento:  “Chiedere a giusta ragione la primogenitura della Dieta – afferma Ferrarese – rappresenta un sicuro valore aggiunto per la provincia di Brindisi perché è proprio da qui che provengono i prodotti enogastronomici di elevata qualità e quindi ci sono i presupposti perché vengano utilizzati in un ampio circuito di strutture ricettive ed allo stesso tempo commercializzati su scala nazionale e mondiale”.

Ma Ferrarese guarda con estremo interesse anche ai ritorni turistici che potranno registrarsi grazie ad un ruolo di primo piano nella Dieta Mediterranea. “Non ci sono dubbi che una buona parte del turismo a livello internazionale – afferma il Presidente della Provincia – si stia indirizzando dove alla bellezza del territorio si aggiunge anche la qualità del cibo. Questo già avviene in provincia di Brindisi visto che i flussi turistici collegati all’enogastronomia sono in costante crescita, ma si può fare davvero tanto di più e la Fondazione nasce anche con questi presupposti”.

Infine, un riferimento alle qualità della Dieta come “salvavita”, visto che sono in costante aumento le fonti scientifiche da cui emerge che con una corretta alimentazione basata proprio sui presupposti della Dieta Mediterranea si possono evitare patologie gravissime come gli infarti, i tumori all’apparato gastrointestinale e l’Alzheimer.

“Mi auguro – ha concluso Ferrarese – che le istituzioni, gli operatori turistici ed i cittadini della provincia di Brindisi mettano da parte interessi campanilistici per traguardare in maniera unitaria un risultato da cui può dipendere la crescita economica del nostro territorio”.

Fervono, intanto, in Provincia i preparativi in previsione della nascita della “Fondazione Dieta Mediterranea”. Dopo l’appuntamento preliminare, tenutosi a Brindisi nei giorni scorsi, si lavora alacremente in prospettiva della costituzione formale fissata davanti al notaio il prossimo 30 novembre. Al primo vertice presero parte sei Comuni del territorio (Ostuni, Carovigno, San Vito dei Normanni, Latiano, Cisternino e Ceglie Messapica), oltre ai dirigenti di Enti e associazioni (Camera di Commercio, Cna, Confcopertative, Ordine degli agronomi, Confartigianato, Confapi, Cittadella della Ricerca, Ceglie è, Cibus).

All’incontro non erano presenti, invece, i rappresentanti di altre importanti realtà comunali. Assenti, soltanto per citarne alcuni, gli amministratori comunali di Brindisi, Francavilla Fontana, Fasano, Mesagne. Enti che entro la fine del mese dovranno comunicare le loro intenzioni.

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