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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Futuro centrale Enel, Filctem: "Si faccia chiarezza sul futuro di 730 lavoratori"

Il sindacato propone l'apertura dell'impianto a gas già autorizzato nel perimetro della Federico II, nell’ambito di un polo integrato dell’energia

BRINDISI - La Filctem Cgil Brindisi chiede certezze sul futuro del sito industriale di Cerano, in vista della sempre più vicina dismissione della centrale Enel. Il sindacato rilancia l’opzione di un impianto alimentato a gas con un ciclo combinato chiuso, già autorizzato, nel perimetro della Federico II, nell’ambito di un polo integrato dell’energia. La questione sarà al centro di un incontro con Andrea Lovisetto, del Dipartimento Nazionale elettrico-gas-acqua, che si svolgerà giovedì prossimo (22 giugno) 

Antonio Frattini, segretario della Filctem Cgil Brindisi, chiede che “gli attuali 230 lavoratori diretti e gli oltre 500 lavoratori dell’indotto, della Centrale Enel di Brindisi, che oggi ha parzialmente hanno ripreso la produzione a carbone, a seguito dell’incertezza dei mercati e del conflitto in Ucraina, abbiano le stesse opportunità che hanno avuto i lavoratori delle altre centrali a carbone di Fusina, Monfalcone, e dei siti industriali di Montalto, Tavazzano, Ostiglia, Ravenna, Cassano d’Adda e Marghera, dove oggi sono in fase di realizzazione nuovi impianti performanti a gas”. 

Il sindacalista invita il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che in linea con la normativa europea sta elaborando, sulla scorta della consultazione pubblica ultimata lo scorso 26 giugno, la "proposta" di aggiornamento del Pniec (Piano Nazionale Italiano Energia e Clima) da inviare alla Commissione europea entro il 30 giugno ’23, a considerare la situazione dei lavoratori di Brindisi”. 

“Nel Pniec - prosegue Frattini. va riconfermata la necessità, già presente nella versione del 2019, di una fonte di produzione certa per il polo elettrico di Brindisi e va chiesto a Enel di trasformare la centrale di Cerano in un polo industriale integrato dell’energia, rafforzando la consolidata vocazione industriale del nostro territorio”.  

La Filctem rimarca come “il gas rimanga il vettore per accompagnare e arrivare agli obiettivi di produrre, entro il 2030, i due terzi del fabbisogno energetico nazionale dalle rinnovabili”.  “Il governo con il Pniec e il Pnrr – conclude Frattini - deve programmare nel nostro Paese, un piano strategico di investimenti, la realizzazione delle filiere industriali e infrastrutturali oggi mancanti, la formazione delle nuove competenze e professionalità indispensabili per la transizione e per il rilancio dell'economia”. 
 

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