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Firme brindisine sul diritto d’autore europeo nel mercato unico digitale

Mauro D'Attis, brindisino consigliere comunale di Forza Italia, ha relazionato a Bruxelles per il parere sull'ammodernamento delle regole sul diritto d'autore nel mercato unico, in qualità di vice presidente del Ppe per il Comitato delle Regioni

BRUXELLES – Mauro D’Attis, brindisino consigliere comunale di Forza Italia, ha relazionato a Bruxelles per il parere sull’ammodernamento delle regole sul diritto d’autore nel mercato unico, in qualità di vice presidente del Ppe per il Comitato delle Regioni. La 121esima sessione si è espressa nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 8 febbraio, con votazione per alzata di mano sulla relazione concepita nei mesi scorsi, con la consulenza di un altro brindisino, Dario Morelli, 32 anni, già liceale del Marzolla, laureato in Matematica e Fisica, diventato nel frattempo manager della Kobalt Music in Gran Bretagna.

Morelli è uno dei cervelli in fuga di cui tanto si parla negli ultimi tempi, ma lui la sua città non l’ha dimenticata e l’ha rappresentata attraverso il contributo offerto alla relazione di D’Attis. Tre le finalità che la nuova disciplina intende raggiungere: migliorare l’accesso ai servizi, inclusi quelli transfrontalieri, per i consumatori; riconoscere il valore dei creatori nella produzione di contenuti di qualità; stabilire regole eque per i fornitori di servizi che abbiano al centro dei loro modelli operativi opere protette.

parlamento europeo diritto d'autore-2“Sosteniamo, ad esempio, l'estensione delle licenze collettive per opere fuori commercio tra società di gestione dei diritti ed istituzioni per la conservazione del patrimonio culturale”, ha detto D’Attis. “Tali misure assicurano, infatti, un’adeguata remunerazione per gli aventi diritto, nonché certezza giuridica per gli istituti. Richiediamo che la Commissione rafforzi quelle regole di trasparenza che agevolino la ridistribuzione del valore verso i creatori”, è andato avanti. “Come esempio concreto, proponiamo che gli Stati membri provvedano a che gli autori e gli artisti (interpreti o esecutori) ricevano per lo meno annualmente informazioni tempestive, adeguate e sufficienti sullo sfruttamento delle loro opere”.

Il tema di maggior urgenza per i rappresentanti della filiera dell’industria creativa è il cosiddetto “value gap”: “Si tratta dello squilibrio tra il valore generato dai fornitori di servizi ed il ritorno economico per i creatori delle opere utilizzate da tali servizi”, ha spiegato D’Attis che nel passaggio successivo ha ricostruito l’attività di ascolto.  “Abbiamo accolto favorevolmente la proposta della Commissione che obbliga i grandi fornitori di servizi ad ottenere licenze dai titolari dei diritti. Opportuno, però, chiarire che lo scopo di queste misure sia esplicitamente conseguire un'equa ridistribuzione del valore verso gli aventi diritto, i quali fino ad oggi non ha potuto in larga parte beneficiare adeguatamente dello sfruttamento digitale delle proprie opere”.

“Infine, abbiamo raccolto le istanze del settore audiovisivo affinché la Commissione incoraggi fornitori di servizi e organizzazioni nella catena del valore a sviluppare congiuntamente formati standard per lo scambio di informazioni sull'utilizzazione di opere, con il fine di garantire maggiore efficienza di gestione ed interoperabilità”.

La conclusione: “L'Europa è titolare di un patrimonio culturale enorme. E i suoi creatori rappresentano una delle ricchezze più importanti di cui disponiamo. Il Mercato Unico Digitale deve essere una occasione di sviluppo e non di crisi. Per questo le regole del diritto d'autore devono adeguarsi alla digitalizzazione in atto, ma non devono farsi condizionare. Il nostro ruolo di rappresentanti locali e regionali è anche quello di tutelare il nostro patrimonio, la nostra storia, i nostri talenti. E con questo parere, oggi, affermiamo anche tali principi”. L'assemblea plenaria del Comitato delle Regioni ha condiviso. Via libera al parere del brindisino D’Attis con votazione lampo. Applauso dei componenti.

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