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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

"Sulla difesa del controllo pubblico in Versalis non molleremo"

Anche i dipendenti Versalis di Brindisi hanno partecipato alla 8 ore di sciopero proclamato dalle sigle sindacali Filctem - Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, in tutti i siti e gli stabilimenti italiani di Eni e Saipem. Assenza di Comune, Provincia e Regione dall'incontro in prefettura

BRINDISI - Anche i dipendenti Versalis di Brindisi hanno partecipato alla 8 ore di sciopero proclamato dalle sigle sindacali Filctem - Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, in tutti i siti e gli stabilimenti italiani di Eni e Saipem. Davanti l’entrata del petrolchimico più di un centinaio i manifestanti, accompagnati dai rappresentanti sindacali come Emiliano Giannoccaro, segretario Femca-Cisl Brindisi Taranto, e Marco Romano, della Filctem-Cgil. Tanta la preoccupazione per il futuro dello stabilimento brindisino e per i dipendenti.

sciopero versalis-2“Siamo in assemblea davanti al Petrolchimico - dichiara a BrindisiReport.it, il segretario Femca Cisl, Emiliano Giannoccaro - per contestare la scelta adottata da Eni di svendere circa il 70 per cento delle quote di capitale Versalis. Una scelta che porterà un ennesimo disimpegno nei riguardi dell’industria chimica italiana”. Sono più di 40 mila i lavoratori, in Italia, interessati dalle manovre finanziare della multinazionale fondata nel 1953 da Enrico Mattei, lavoratori che oggi hanno deciso di non timbrare il cartellino.

“Oggi lo stabilimento brindisino è al minimo tecnico e le maestranze non lavorano - continua Giannoccaro - alle 12 ci sposteremo in piazza Santa Teresa, una delegazione verrà ascoltata dal Prefetto. A breve verrà proclamato uno sciopero nazionale, ci recheremo a Roma, a Palazzo Chigi. Solo lo Stato, che detiene il 30 per cento di Eni, può indirizzare le scelte dell’azienda in un’altra direzione, senza che si affossi per sempre l’industria chimica italiana”.

Dello stesso parere Marco Romano, Filctem Cgil: “La vertenza Eni avrà ripercussioni sull’intera società che in Italia dipende dall’industria chimica, e a Brindisi dove sono centinaia le famiglie che vivranno nei prossimi mesi con il terrore di perdere il il loro reddito. Non si può svendere Versalis, e non possiamo neppure credere a tutto quello che ci viene detto. Da parte nostra, come Cgil, andremo avanti ad oltranza. Siamo realmente preoccupati per il futuro dei dipendenti”.

sciopero versalis 3-2"Oltre a quanto più volte ribadito in merito alla possibilità di far modificare la decisione di Eni di cedere il 70% delle quote della società controllata chimica Versalis - aggiunge Giannoccaro -, al fine di poter ottenere attraverso un intervento diretto del governo in tale operazione per mezzo della Cassa Depositi e Prestiti e del Fondo strategico italiano, tale da mantenere la quota di maggioranza della nuova società chimica italiana di carattere pubblico per l'interesse dell'intera società, per Brindisi in particolare modo abbiamo la necessità che quanto affermato da Eni a sindacati, parlamentari e soprattutto istituzioni locali venga confermato attraverso una seria di azioni certe a supporto".

"Brindisi può essere un fiore all'occhiello di tutta la chimica di base, per asset, produzione e professionalità. Appunto per questo Eni, dopo aver convinto il governatore della Regione Puglia, e i massimi livelli istituzionali (ministero, Camera e Senato) sulla tenuta dello stabilimento di Brindisi, è opportuno che attraverso un processo di consolidamento e sviluppo della chimica di base indirizzi sempre più le produzioni verso le specialiy. Così unendo chimica di base a quella verde, Versalis potrà davvero rappresentare una eccellenza nel settore, ma per fare tutto ciò non si può prescindere da una regia e proprietà controllata pubblicamente", conclude Giannoccaro.

sciopero versalis prefettura-2Ma bisogna ricordare che proprio a proposito della mancata riconversione degli impianti verso la chimica verde, nell'area di crisi del petrolchimico di Gela in queste ore è in corso una dura protesta dei lavoratori Versalis. Brindisi è avvertita. Ciò malgrado all'incontro svoltosi alle 12 in prefettura erano assenti Comune, Provincia e Regione. Un pessimo segnale di lontananza delle amministrazioni locali da un potenziale, futuro punto di grave crisi per il territorio. Una crisi che potrebbe smantellare gran parte della storia industriale brindisina oltre che gettare sul lastrico parecchie centinaia di famiglie.

I sindacati sono stati ricevuti dal viceprefetto Erminia Cicoria, alla quale hanno chiesto che l'Ufficio di Governo rappresenti al ministero e allo stesso esecutivo nazionale la situazione del petrolchimico di Brindisi alla luce della cessione della maggior parte delle quote di Versalis al fond statunitense Sk, che ha già inviato i propri ispettori a visitare gli stabilimenti italiani del gruppo. I sindacati hanno avvertito che è inevitabile che il passaggio di mano comporti tagli, non solo di rami secchi ma anche di produzioni importanti. Brindisi quindi non è affatto al riparo, e per tale ragione la richiesta è quella che il governo comunque mantenga il controllo di Versalis.

LA VIDEOINTERVISTA AI SINDACALISTI
 

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