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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

"Cittadella da volano dello sviluppo a struttura fatiscente, a quando il rilancio?"

Antonio Macchia, segretario generale della Cgil Brindisi: " La Camera del lavoro di Brindisi non può accettare che un incubatore dalle potenzialità altissime finisca nell'oblio"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Antonio Macchia, segretario generale della Cgil Brindisi 

Avrebbe dovuto essere il fiore all'occhiello di questo territorio, il volano della ricerca e della formazione, ma nonostante i tanti proclami versa oggi in una condizione di degrado vergognosa, nel silenzio e l'indifferenza più assoluti. Grida vendetta la situazione della Cittadella della ricerca, ridotta ad un cumulo di erbacce e strutture sempre più degradate quando potrebbe e dovrebbe essere il volano dello sviluppo di questo territorio. La Camera del lavoro di Brindisi non può accettare che un incubatore dalle potenzialità altissime finisca nell'oblio, proprio nel momento in cui è sempre più urgente la necessità di investire in Università, ricerca e formazione per avviare rilancio economico, sviluppo sostenibile e occupazione in questo territorio. 

La struttura – che ospita circa duecento tra ricercatori dell’Enea, del Cetma, del Distretto tecnologico aerospaziale e di aziende private, oltre ad alcuni docenti universitari del corso di laurea in Ingegneria e dell’Istituto tecnico superiore (Its) dell’aerospazio - è in mano alla Provincia che è in attesa di conoscere dalla Regione che tipo di risorse e quante potranno essere destinate alla Cittadella della ricerca. Ma quanto tempo bisognerà attendere e quali programmi quali progetti ci sono per il futuro?

Dal 1988, quando fu inaugurata, la Cittadella del Pastis-Cnrsm (Parco scientifico e tecnologico ionico salentino e Centro nazionale per lo studio dei materiali) è stata un punto di riferimento nel Mezzogiorno sul fronte della ricerca per tante aziende, poi il declino, nonostante le tante candidature tutte mancate come quella ad esempio del 2018. Quando la Cittadella fu candidata dalla Regione per ospitare un Centro di ricerca dell’Enea sulla fusione nucleare (un investimento di circa 500 milioni di euro e 1.800 posti di lavoro).  L'investimento finì a Frascati.

Da allora il declino totale. Occorre uno scatto d'orgoglio da parte di Enti ed Istituzioni per restituire quella funzione di incubatore di idee e di ricerca fondamentali per lo sviluppo di questo territorio nonostante la grande disponibilità di risorse messa a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dai fondi di Sviluppo e coesione. 

La Cgil non resterà in silenzio convinta che «l'economia della conoscenza» è il motore che porterà alla ripartenza del nostro territorio. E' questa la sfida più dura su cui misurarsi e senza perdere ancora altro tempo. Occorre rilanciare con urgenza quell'importante contenitore rappresentato dalla Cittadella della ricerca se questo territorio non vuole fallire per creare nuovo sviluppo e occupazione. Di idee la Camera del lavoro ne ha proposte tante in questi mesi. Intanto si può rivalutare la struttura come sede dell'Università e come centro di ricerca entrando  nella filiera dell'industria energetica e delle fonti rinnovabili, nella  filiera degli studi e della progettazione della tecnologia dell'idrogeno verde, ma anche in quella dell'industria della creatività visto che le potenzialità non mancano. Ora rivolgiamo un forte invito alle istituzioni, i sindaci, la Provincia, la Regione e la politica a mettere in campo progetti per rimettere in moto una risorsa per tutta la collettività brindisina, lo dobbiamo in principal modo ai nostri giovani.

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