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"Non più alibi ma solo fatti: l'authority brindisina mostri le proprie carte"

Il testo del decreto legge cosiddetto "Sblocca Italia" nelle scorse ore é stato trasmesso alla firma del Presidente Napolitano e nei prossimi giorni inizierà il suo iter parlamentare di conversione in legge. L'articolo 29 del decreto si occupa della "Pianificazione strategica della portualitá e della logistica"

Il testo del decreto legge cosiddetto "Sblocca Italia" nelle scorse ore é stato trasmesso alla firma del Presidente Napolitano e nei prossimi giorni inizierà il suo iter parlamentare di conversione in legge. L'articolo 29 del decreto si occupa della "Pianificazione strategica della portualitá e della logistica". Come é noto, nel testo licenziato dal Consiglio dei Ministri, rispetto agli annunci delle scorse settimane, é venuta meno la norma che riduceva il numero delle Autorità Portuali da 24 a 14 mediante un loro accorpamento.

Tale previsione é stata sostituita da una norma programmatica con cui si dispone che entro 90 giorni dalla conversione del decreto legge in questione il Ministro delle infrastrutture adotti, previa delibera del Consiglio dei Ministri, il piano strategico nazionale della portualitá e della logistica. Tale piano dovrà essere orientato al "miglioramento della competitività del sistema portuale e logistico nazionale, alla crescita dei traffici e alla promozione dell'intermodalità nel traffico merci": obiettivi da raggiungere "anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all'accorpamento delle Autorità portuali esistenti".

Il secondo comma dell'articolo in questione prevede, poi, che entro trenta giorni dall'approvazione del decreto, "le Autorità portuali presentano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un resoconto degli interventi correlati a progetti in corso di realizzazione o da intraprendere, corredato dai relativi cronoprogrammi e piani finanziari, allo scopo di accelerare la realizzazione dei progetti inerenti alla logistica portuale". Entro i successivi sessanta giorni sarà la Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a selezionare gli interventi ritenuti più urgenti sulla base delle proposte contenute nei documenti presentati dalle Autorità portuali, anche al fine di valutarne l’inserimento nel piano strategico.

Insomma, con tale provvedimento lo stesso processo di accorpamento delle autorità portuali da mero intervento di razionalizzazione viene ora inserito, molto più opportunamente, all'interno del cosiddetto piano strategico della portualità e della logistica. E quest'ultimo viene vincolato nella sua definizione alla valutazione e selezione dei progetti infrastrutturali e di sviluppo commerciale, che le singole autorità avranno autonomamente elaborato, per coordinarli in un piano nazionale organico. Credo che questo testo rappresenti indubbiamente una impostazione più corretta e, nel contempo, anche più ambiziosa. Una sfida per la modernizzazione della rete dei porti italiani, una sfida immediata anche per Brindisi.

Fabio Mollica intervista il presidente dell'Autorità Portuale Iraklis Haralambides (15)Se la precedente ipotesi di accorpamento prevedeva il "sacrificio" dell'autorità portuale di Brindisi con una sorta di accetta legislativa, l'attuale testo consente di poter concorrere alla costruzione del piano strategico nazionale con una autonoma iniziativa progettuale che renda evidenti le potenzialità e la stessa funzione del porto di Brindisi. Se non fosse stato vero anche per i venti anni passati dalla istituzione dell'autorità portuale di Brindisi ad oggi, vorrei dire che il destino di tale ente torna nelle mani del territorio e innanzitutto dell'attuale management! Ogni alibi per decisioni calate dall'alto e penalizzanti ora vengono meno. (Nella foto, Iraklis Haralambidis, attuale presidente dell'Autorità Portuale di Brindisi)

E i tempi molto ravvicinati previsti, anzi, impongono di rendere subito chiari e trasparenti quali siano i progetti, le risorse attivate o attivabili, le strategie commerciali, le relazioni industriali con cui l'autorità portuale di Brindisi intende candidare il nostro porto ad essere protagonista attivo della prossima pianificazione strategica nazionale. Mi auguro che già nei prossimi giorni si possa avviare tale lavoro, coinvolgendo pienamente le istituzioni cittadine, le forze sociali e gli operatori economici: siano il comune di Brindisi e la stessa Authority a promuovere immediatamente un tavolo di confronto operativo.

Certo, sarebbe tutto più semplice che la guida dell'ente mostrasse in questi prossimi mesi così delicati, che peraltro coincidono con la parte finale del quadriennio di gestione, una presenza fisica e una concretezza d'iniziativa che in questi anni hanno oggettivamente latitato.
Così come sarebbe altrettanto utile valorizzare pienamente e meglio in altre direzioni e competenze le risorse economiche dell'ente, rinunciando magari a bandire e svolgere concorsi per figure professionali di dubbia utilità per un ente come l'autorità portuale di Brindisi e che nemmeno enti locali con bilanci e con progettualità ben più consistenti si possono permettere. A meno che anche in questo caso, come sembra i fatti confermino, non valga il famoso detto "a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"...

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