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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

Xylella, Confagricoltura: "Bene nuove varietà introdotte, ma aspettiamo risposte"

Riunione in Regione per discutere dell’avanzamento del piano e delle misure di sostegno agli agricoltori. Stanzianti finora 80 milioni per reimpianto olivi zona infetta

“La Puglia attende risposte concrete sul piano di rigenerazione degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa”. È quanto emerso a margine di una riunione in Regione Puglia, a cui ha preso parte Confagricoltura Puglia, per discutere dell’avanzamento del piano e delle misure di sostegno agli agricoltori. 

Durante l’incontro sono emerse le cifre del reimpianto olivi zona infetta (art. 6): dei 222 milioni di euro richiesti sono stati stanziati 80 milioni dei quali 50 già impegnati e 9 spesi. Inoltre, sempre durante la riunione, la Regione ha dato notizia di aver aggiunto due nuove varietà di ulivo tra quelle utilizzabili in area infetta dalla Xylella: la Lecciana (resistente al batterio) e Leccio del corno (tollerante).

“Bene i passi in avanti, ma il tempo scorre e ancora non si hanno evidenze scientifiche definitive su possibili cure o soluzioni di carattere scientifico”, ha evidenziato il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro. “Questo preoccupa molto, soprattutto in considerazione del coinvolgimento di altre coltivazioni”. “È fondamentale continuare a tenere alta la guardia sul monitoraggio e la lotta al vettore”, ha aggiunto. 

“La Puglia lo sta facendo, con un rallentamento dell’avanzata della Xylella rispetto al passato. Tuttavia, la lotta al vettore non può essere solo a carico degli agricoltori: serve il sostegno di tutti, con adeguati interventi economici.” “Il costo dei trattamenti fitosanitari obbligatori pesa notevolmente sul bilancio delle aziende agricole e riduce il margine sul prezzo di vendita dell’olio di oliva. Per questo motivo, è fondamentale sostenere i produttori delle zone di contenimento con interventi economici mirati.” 

“Produrre olive da olio in una delle zone di contenimento della Xylella fastidiosa – conclude Confagricoltura Puglia - arriva a costare anche il 50% in più rispetto a impianti che si trovano lontani dalle zone infette”.

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