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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Oria

Nuove superfici vini doc e docg: la Regione si "rimangia" una determina

Alcuni viticoltori di Oria, Torre ed Erchie si erano visti negare l'iscrizione nello schedario viticolo regionale e hanno proposto ricorso al Tar di Bari. L'ente ha agito in autotutela sulla base del ricorso presentato

ORIA - Dieci tra viticoltori e imprenditori di Oria, Torre Santa Susanna ed Erchie si erano visti sospendere l'iscrizione nello schedario viticolo regionale: i loro terreni non si sarebbero potuti fregiare dei marchi dop Primitivo di Manduria e docg Primitivo di Manduria dolce naturale. Assistiti dall'avvocato Paola Carone, i dieci hanno presentato ricorso al Tar di Bari. Ma non c'è stato bisogno di alcuna pronuncia del tribunale amministrativo, in quanto la Regione Puglia, il 24 ottobre scorso, si è "rimangiata" la determina in autotutela, proprio sulla base del ricorso presentato dall'avvocato Paola Carone. Di seguito, le fasi salienti della vicenda.

Con delibera del 7 febbraio scorso, il consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria ha avanzato richiesta alla Regione Puglia di sospensione temporanea dell'iscrizione nello schedario viticolo regionale per i dieci imprenditori ai fini dell'idoneità alle rivendicazioni di nuove superfici a doc Primitivo di Manduria e docg Primitivo di Manduria Dolce Naturale, in conformità a quanto previsto nella legge del 12 dicembre 2016 numero 238, articolo 39 comma 3. 

Nel ricorso al Tar, il legale dei dieci imprenditori - l'avvocato Paola Carone - ha fatto notare che l'articolo 6, comma 3, del decreto ministeriale del 18 luglio 2018, avente a oggetto la "Gestione delle attività dei consorzi di tutela", stabilisce che "le proposte avanzate dal consorzio di tutela, ai sensi del precedente comma 2, devono essere adottate in sede di assemblea ordinaria, dopo aver dato ampia diffusione della citata proposta agli utilizzatori inseriti nel sistema di controllo della denominazione", cosa che nel caso di specie non è avvenuta.

Di fatto, la Regione Puglia ha prima adottato la determinazione dirigenziale numero 273 del 3 luglio che prevedeva "di sospendere l'iscrizione allo Schedario viticolo regionale delle rivendicazioni di nuove superfici a Primitivo di Manduria e docg Primitivo di Manduria dolce naturale, per le campagne 2023-2024, 2024-2025 e 2025-2026, per tutti i nuovi impianti di Primitivo realizzati dopo il 31 luglio 2023, compresa la riconversione dei nuovi impianti di Primitivo realizzati secondo il Piano Regionale Riconversione Vigneti da altre varietà idonee diverse dal Primitivo". 

Successivamente, la stessa Regione ha fatto seguire una integrazione (determina numero 325 del 31 luglio 2023) nella quale ha stabilito "di sospendere l'iscrizione allo Schedario viticolo regionale delle rivendicazioni di nuove superfici a Doc Primitivo di Manduria e Docg Primitivo di Manduria dolce naturale, in continuità con il blocco stabilito [...] per tutti i nuovi impianti di Primitivo realizzati dopo il 31 luglio 2020, compresa la riconversione dei nuovi impianti di Primitivo realizzati secondo il Piano Regionale Riconversione Vigneti da altre varietà idonee diverse dal Primitivo".

I dieci imprenditori avevano però piantato i vigneti contando di poterli rivendicare come doc Primitivo di Manduria o docg Primitivo di Manduria dolce naturale, con la conseguenza di una evidente lesione dei loro interessi, in quanto avrebbero visto deprezzarsi il proprio terreno senza un evidente ordine di ragioni e senza il rispetto delle dovute procedure previste dalla legge.

I viticoltori sono venuti a conoscenza del provvedimento sospensivo solo con nota del 10 agosto 2023 inviata loro dal consorzio di tutela del Primitivo di Manduria; hanno, quindi, provveduto, dopo quattro giorni, a inoltrare alla Regione Puglia formale richiesta di revoca della sospensione temporanea di cui sopra, in particolare per non avere il Consorzio di tutela adottato le dovute procedure al fine di avanzare proposte alla Regione (come l’obbligo di adozione delle proposte in assemblea suesposto) senza nemmeno ricevere risposta da alcuno dei destinatari.

Stando al ricorso, appare evidente la violazione del principio di trasparenza dell'azione amministrativa da parte della Regione Puglia. Quest'ultima avrebbe adottato due determinazioni dirigenziali che creavano esse stesse la turbativa di mercato che la legge da esse richiamata mira a evitare. I ricorrenti, per il tramite dell'avvocato Paola Carone, hanno quindi avanzato formale ricorso al Tar Bari, notificato regolarmente alla Regione Puglia (resistente) e al Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria (controinteressato) in data 16 ottobre.

La vicenda si è conclusa in maniera favorevole per i dieci viticoltori, giacché la Regione Puglia, a seguito della notifica del ricorso del 16 ottobre scorso, ha inviato alla loro legale la determinazione dirigenziale numero 468 del 24 ottobre 2023, che ha revocato formalmente un autotutela le determinazioni dirigenziali impugnate con il ricorso, rendendolo così improcedibile per carenza di interesse. Come spiega l'avvocato Paola Carone: "Quest’ultima determinazione, infatti, ha rivelato la manifesta fondatezza delle ragioni esposte nel ricorso, che, nelle more, poteva essere depositato al Tar di Bari e vinto, con evidente aggravio di spese per la Regione Puglia".

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