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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Turismo tutto l'anno, Valle d'Itria meglio del Salento: a Natale crescita nel Brindisino

La Puglia intera forse non lo sa, ma la provincia di Brindisi è tra le più adatte per raggiungere la tanto desiderata destagionalizzazione del comparto. "È vicina a due aeroporti, ospita strutture alberghiere adeguate e non c'è solo il mare" dice Enzo Di Roma di AssoHotel

BRINDISI - Le festività natalizie si concludono con una grossa mole di turisti giunti lungo tutta la Puglia. Del resto il 2023 ha registrato un incremento del 3 percento su scala regionale in riferimento alle presenze nelle strutture ricettive. Il termine di paragone è il 2019, ultimo anno prima dell'avvento pandemico.  

Numeri importanti si sono registrati anche nel Brindisino - come specificato recentemente da AssoHotel - che ha eletto a mete preferite le strutture ricettive nelle aree rurali e di collina. Su tutte Carovigno, Ostuni, San Vito dei Normanni e Ceglie Messapica. La città di Brindisi arriva poco dopo, così come le varie località balneari della costa, che hanno risentito di un leggero calo della domanda proveniente dai turisti italiani. 

I punti di forza dell'offerta

Durante il periodo natalizio appena trascorso si è assistito ad una vera e propria "esplosione" della Valle d'Itria. Nonostante l'aumento del costo della vita abbia comportato - nella media nazionale - un giorno e mezzo di vacanze in meno a famiglia, gli alberghi sono stati pieni in ogni ordine di posto. L'area, come si sa, è cresciuta a dismisura in termini di brand, tanto che Fasano ospiterà il prossimo G7.

Alla base di questo risultato ci sono vari motivi: l'attrattività paesaggistico-culturale della zona, la presenza di rinomate strutture di hôtellerie, ed anche una logistica capace di accogliere la domanda in ingresso. Ma attenzione, ciò non esclude le possibilità di crescita per tutto il territorio provinciale, come spiegato a BrindisiReport da Enzo Di Roma, responsabile locale di AssoHotel. 

Enzo Di Roma, responsabile AssoHotel Brindisi

"Il fatto di trovarsi nel mezzo tra due aeroporti, quello di Brindisi e di Bari, è una vera e propria manna dal cielo - racconta Enzo Di Roma - basti pensare che per raggiungere il Capo di Leuca dall'Aeroporto del Salento ci si impiega 1 ora e tre quarti. Così come non è più agevole arrivare sul Gargano. Dunque, la nostra collocazione geografica rappresenta un punto di assoluto rilievo. Non ci dimentichiamo - prosegue - che il mare è un asset importante per l'economia turistica, ma non è tutto. Per consentire buone paghe ai professionisti del comparto è essenziale lavorare ogni mese dell'anno. Poi a Natale servono delle alternative".  

Un unico quadro provinciale

Il turismo alberghiero del Brindisino si muove su più livelli ma è composto da realtà collegate tra loro. È impensabile credere che tutte le località, e di conseguenza le strutture ricettive, possano proporre la stessa offerta ai visitatori. Come detto, la parte Nord beneficia di un'attrattività determinata dal paesaggio. Ma il territorio ha bisogno anche di punti di transito che ospitino le adeguate strutture logistiche, oltreché di nuove realtà attrattive nell'entroterra tali da generare maggiore interesse.

"Alcune città sono cresciute inaspettatamente - afferma Di Roma - Fino a qualche tempo fa, per esempio, chi poteva credere che Mesagne potesse ospitare la mostra con alcune opere di Caravaggio? Quell'evento, insieme ad altre iniziative, ha alimentato un turismo di prossimità che fa bene e che si inserisce nel sistema provinciale. Brindisi, invece, spesso è vista come città di passaggio. Ma attenzione, anche questo non è un aspetto necessariamente negativo. Il capoluogo può essere il centro di infrastrutture adeguate per consentire lo sviluppo dell'economia. Il tutto deve rientrare in un quadro unico. Dobbiamo imparare a fare sistema - conclude Di Roma - A dire la verità i giovani imprenditori già cooperano tra loro, ma ciò forse dovrebbe riguardare chi lavora da più tempo nel comparto". 

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