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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Varata la legge sull'Autorità idrica pugliese: "Ora si deciderà in cinque e non più in 258"

BARI - "Da oggi si semplificano le procedure in materia di impostazione degli investimenti in materia idrica, cioè adduzione, distribuzione e fognatura e in maniera semplice si riuscirà a decidere sull'eventuale estendimento di una rete, essendo ora cinque i componenti che dovranno decidere e non più 258". Lo ha spiegato l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, questa mattina subito dopo l'approvazione da parte del Consiglio regionale del disegno di legge relativo all'istituzione dell'Autorità idrica pugliese, soggetto rappresentativo dei comuni pugliesi destinato ad esercitare le competenze in materia di servizio idrico integrato, attualmente gestito dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale (Aato).

BARI - "Da oggi si semplificano le procedure in materia di impostazione degli investimenti in materia idrica, cioè adduzione, distribuzione e fognatura e in maniera semplice si riuscirà a decidere sull'eventuale estendimento di una rete, essendo ora cinque i componenti che dovranno decidere e non più 258".  Lo ha spiegato l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, questa mattina subito dopo l'approvazione da parte del Consiglio regionale del disegno di legge relativo all'istituzione dell'Autorità idrica pugliese, soggetto rappresentativo dei comuni pugliesi destinato ad esercitare le competenze in materia di servizio idrico integrato, attualmente gestito dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale (Aato).

"Abbiamo insomma smantellato un carrozzone del centrodestra da ben 258 componenti e così la Puglia avrà la possibilità di controllare in maniera snella e puntuale l'attività del gestore del Servizio idrico integrato. La prova che abbiamo smantellato un grande carrozzone pugliese è data dunque dai numeri e dal fatto che il più attivo sostenitore del vecchio carrozzone è quello che ha sferragliato di più, manifestando la sua debolezza anche nei confronti dell'ottimo collega Leonardo Di Gioia, che dall'opposizione e superando anche il narcisismo del suo capogruppo impegnato inutilmente nel togliergli la scena (l'invidia è un brutto sentimento), ha reso un egregio lavoro di miglioramento del testo, che gli riconosco celebrandolo".

"Ringrazio tutta la maggioranza -  ha detto ancora Amati - che con pazienza e rigore ha accompagnato il percorso legislativo e quasi tutti i consiglieri d'opposizione che sia pur in privato hanno stigmatizzato ogni condotta improntata al baccano incompetente, disinformato e qualche volta maleducato".  Il disegno di legge approvato dà attuazione alla norma della legge finanziaria 2010, che prevede la soppressione delle Autorità d’Ambito per il servizio idrico, demandando alle Regioni l’attribuzione delle funzioni nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.

Il nuovo soggetto giuridico svolgerà funzioni programmatorie, organizzative e operative in materia di Servizio idrico integrato; i Comuni di tutte le province pugliesi sono rappresentati nel Consiglio direttivo dell’Ente, che approverà il Piano d’Ambito e la tariffa per la gestione del servizio idrico integrato. L’istituzione del nuovo soggetto giuridico consente di adempiere agli obblighi imposti dalla normativa nazionale, rispettando nel contempo le peculiarità del sistema idrico pugliese, fortemente interconnesso, e la necessaria continuità delle funzioni svolte per conto dei Comuni, relative al controllo e al monitoraggio della gestione del servizio idrico integrato.

Nel nuovo soggetto si è voluto garantite la rappresentanza territoriale e demografica dei Comuni, prevedendo la presenza, nell’organo di indirizzo e programmazione, di non più di un sindaco per Provincia, assicurando la partecipazione di almeno un sindaco di Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti e di almeno un sindaco di Comuni con popolazione compresa tra 15.000 e 30.000 abitanti; i sindaci inoltre eleggono il presidente dell’Autorità. Il numero dei componenti il consiglio direttivo, come richiesto dall’opposizione, è stato fissato a 5, nel pieno rispetto delle vigenti leggi in materia di riduzione dei costi degli apparati amministrativi.

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