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Mesagne, grande pubblico per Carofiglio

MESAGNE – La riscoperta di se stessi, una narrazione serrata e struggente sui padri e i figli. La mancanza e le assenze e le fragilità degli uomini. Tutto questo racchiuso nelle pagine dell’ultimo romanzo del magistrato/scrittore Gianrico Carofiglio “Il silenzio dell’onda” edito Rizzoli. Il romanzo è stato presentato questa mattina a Mesagne nell’auditorium del Castello Normanno Svevo. All’incontro, che ha richiamato un folto pubblico malgrado l’ora insolita, sono intervenuti Mariella Vinci – responsabile della Biblioteca comunale – Serena Pagliara e il sindaco della città, Franco Scoditti. Inoltre, hanno partecipato attivamente alla presentazione del libro, tre classi – 4° A e B e 5° C – del Liceo E. Ferdinando di Mesagne. Al termine della presentazione, è stato offerto un ricco aperitivo da Libera Terra.

MESAGNELa riscoperta di se stessi, una narrazione serrata e struggente sui padri e i figli. La mancanza e le assenze e le fragilità degli uomini. Tutto questo racchiuso nelle pagine dell’ultimo romanzo del magistrato/scrittore Gianrico Carofiglio “Il silenzio dell’onda” edito Rizzoli. Il romanzo è stato presentato questa mattina a Mesagne nell’auditorium del Castello Normanno Svevo. All’incontro, che ha richiamato un folto pubblico malgrado l’ora insolita, sono intervenuti Mariella Vinci – consigliere comunale delegata alla Biblioteca comunale – Serena Pagliara e il sindaco della città, Franco Scoditti. Inoltre, hanno partecipato attivamente alla presentazione del libro, tre classi – 4° A e B e 5° C – del Liceo E. Ferdinando di Mesagne. Al termine della presentazione, è stato offerto un ricco aperitivo da Libera Terra.

Dall’avvocato Guerrieri fino ad arrivare oggi, a due personalità molto diverse dal primo. “Il silenzio dell’onda” è una trasformazione, la metamorfosi del cambiamento. I personaggi, Roberto Marias, che indossa la divisa del carabiniere e Giacomo, fanciullo in età adolescenziale. La riflessione comune a tutti nella lettura di questo romanzo (come anche nei suoi altri libri) è la ricerca interiore. Nell’ultimo capolavoro si evidenzia ancor più un approfondimento dell’anima. “Il congegno narrativo – racconta al pubblico il magistrato – sta nella lettura, bisogna captarlo attraverso la storia dei due personaggi, Giacomo, il bambino e Roberto Marias. Il congegno non posso descriverlo ma sta al lettore riuscire a mascherarlo durante la lettura del libro. Riuscire a raccontare una storia importante è saper sconfinare, andare oltre le regole”.

Ancora una volta, si possono percepire, in quest’ultimo lavoro di Gianrico Carofiglio, mix di pensieri e generi, combinazioni di storie che possono apparire assai lontane l’una dall’altra e che invece, alla fine, si ritroveranno. Il romanzo “Il silenzio dell’onda” si divide in due parti, seguendo le vite dei due protagonisti: Roberto, carabiniere di 47 anni, infiltrato per anni nelle operazioni antidroga e quella di Giacomo, l’adolescente che vive grazie ai suoi sogni, come quello di voler diventare da grande uno scrittore. Una storia struggente e originale.

“Il mio ultimo romanzo riesce anche ad allacciarsi al mio saggio tecnico – continua Gianrico Carofiglio – “L’arte del dubbio” scritto nei primi anni ’90. Anche ne “Il silenzio dell’onda” ho usato il corsivo in alcuni punti, per dare al lettore quell’emozione in più, proprio per suscitare in lui l’enfasi che di solito noi percepiamo attraverso la voce. Ho voluto mantenere una dimensione dominata dal sogno e dai sentimenti. Secondo me, il cuore, rimane una forte parte terapeutica della vita”.

Un romanzo che si legge tutto d’un fiato. Una storia che lega il passato al presente per dar spazio al futuro, attraverso una ricerca di sé proprio nel momento in cui si crede di aver raggiunto la massima conoscenza del proprio animo. “Ogni uomo è sorretto da una maschera, - continua il magistrato - come nel caso di Roberto Marias, avere quella del carabiniere, ma il criterio fondamentale di quando si racconta una storia credo sia quello della potenza esistenziale della consapevolezza. Le cose importanti nella vita non sono visibili subito, ma nascono dietro delle maschere”. L'incontro con Carofiglio è avvenuto nell'ambito della rassegna "La valigia dell'autore".

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