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Domenica, 28 Aprile 2024
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“Le feste religiose a Ceglie Messapica”, il nuovo libro di Stefano Menga

Nuova pubblicazione da parte dello scrittore e blogger di Ceglie Messapica

“Le feste religiose a Ceglie Messapica" è il nuovo libro di Stefano Menga, blogger e scrittore cegliese, da circa 9 anni residente a Novedrate (Como) per motivi lavorativi. Il libro raccoglie e ripercorre, tramite testimonianze, le feste patronali della città di Ceglie Messapica. La prefazione è a cura del professor Silvano Marseglia - dirigente scolastico emerito, presidente Nazionale Comitato Interpaese Rotary Italia, Malta, San Marino con Romania e Presidente Europeo Aede: “Questo Libro di Stefano Menga raccoglie il racconto delle feste patronali di Ceglie Messapica che sono espressione massima delle tradizioni popolari più importanti e note nella città, con l’intento chiaro di preservare la tradizione popolare ed il valore liturgico di queste feste, proteggendole da ogni forma di oblio.
Anzi è chiaro il suo intento di salvaguardare questi gioielli come patrimonio della collettività cegliese da conservare e valorizzare sempre più. Menga sa bene che le feste popolari fanno parte integrante della cultura e della religiosità di Ceglie Messapica e con il suo libro intende farci conoscere i segmenti più importanti della civiltà e della storia locale di Ceglie, sottolineando l’importanza della memoria del passato per ognuno di noi. 

Attraverso il suo racconto emerge la fede intima che anima i cittadini e che viene esternata in occasione delle festività legate ai Santi maggiormente radicati nella tradizione cegliese, Sant’Antonio, Sant’Anna, San Rocco e San Lorenzo da Brindisi. Molta importanza hanno anche le processioni legate ai riti pasquali come la processione dell’Addolorata e quella dei Sacri Misteri.

La copertina del libro-18

Stefano Menga si impegna nel preservare tutto ciò che proviene dalla memoria della collettività cegliese con il chiaro obiettivo di proiettarla verso il futuro. Egli, inizia parlandoci della festa di Sant’Antonio, appuntamento molto sentito e significativo con la consegna delle chiavi della città al Santo, che viene riconosciuto come Patrono e protettore della città, e con la tradizione della distribuzione del pane benedetto, “il Pane di Sant’Antonio”, come espressione di fratellanza.
Dal racconto della tradizione popolare emergono grandi valori: la fede per il Santo, il valore dell’affidamento religioso; il valore del lavoro, del sacrificio, con la benedizione dei mucchi di grano sul sagrato della Chiesa; il valore dell’unità civica, della fratellanza. Parlando della festa di Sant’Anna, mamma della Vergine Maria, l’istituzione della cui festa ha superato ormai i trecento anni, emerge con forza il valore della maternità e la fiducia delle spose nell’aiuto di questa Santa.
È questo complesso valoriale integrato che costruisce la cegliesità celebrata nelle feste patronali. Interessanti, poi, le notizie biografiche che Menga presenta su San Rocco. Il Santo impegnato nel confortare e nell’assistere gli ammalati e, soprattutto, nel guarire gli ammalati di peste. La devozione di Ceglie per San Rocco assume, nel corso dei festeggiamenti, una dimensione di fede, ma anche di ludica socialità. Dopo la solenne Messa e la processione, tutti in piazza con musica, danze e, soprattutto, immancabili prelibatezze locali. Questa festa, tra l’altro, ha rappresentato per lungo tempo un momento importante nella vita della città perché si identificava con il momento del trasferimento delle famiglie in campagna per i lavori vari e per la raccolta di fichi e mandorle. 

Una tradizione ormai quasi completamente scomparsa. Questo scenario mitico-rituale, ogni anno concorre a ricreare quell’atmosfera speciale di fermento che si sente nell’aria. La festa pur mostrando un impianto apparentemente laico, ludico e festaiolo, continua ad avere un grande valore religioso perché riesce ancora a riunire religiosamente l’intera città. Tra l’altro molti Cegliesi emigrati in altre città rientrano, per qualche giorno, nella loro Ceglie, presso parenti, proprio in occasione della festa di San Rocco.

Molto interessanti, a questo proposito, sono anche i contributi, riportati da Menga, di Don Lorenzo Elia, di Mons. Gianfranco Gallone, dell’Avv. Augusto Conte e di Michele Ciracì. Menga cerca di raccogliere tutte le notizie possibili sulle tradizioni e feste di Ceglie Messapica, per consegnarle e dedicarle a tutti i Cegliesi perchè, pur vivendo la modernità, possano non dimenticare la loro identità e le antiche tradizioni del proprio paese. Un filo ben preciso lega il nostro essere presente al passato: il filo della nostra identità e specificità, come individui e come comunità.

Egli ci invita, pertanto, a conoscere e approfondire le tradizioni e le leggende della nostra Città, conducendoci in un’operazione collettiva di riappropriazione dell’identità culturale, delle tradizioni popolari e delle radici nella storia e nella tradizione popolare, mettendo in luce eventi storici, naturalistici, tradizioni e leggende altrimenti destinati all’oblìo. La tradizione popolare che questo lavoro intende preservare rispecchia i tratti storici, culturali e religiosi della nostra comunità. La storia locale e la tradizione popolare testimoniano nei suoi multiformi aspetti, la secolare cultura di una popolazione.

La storia è la radice del nostro essere, della nostra realtà e identità collettiva e individuale: nessun individuo come nessun popolo può realmente e autenticamente vivere senza la conoscenza e la coscienza della sua identità, dei vari momenti del suo farsi capace di ricostruire il suo vissuto personale. Non si può seppellire il passato. Esperto conoscitore degli eventi ed in particolare di quelli legati all’antica tradizione popolare cegliese, Stefano Menga si impegna a proteggere il ricordo della tradizione con il chiaro desiderio di raccontare l’intima fede dei cittadini ed il grande senso di comunità e di appartenenza che si percepiscono in città nelle giornate di festa dei Santi onorati attraverso le feste popolari. Feste che accomunano elementi religiosi e cristiani caratterizzati da un ben definito calendario liturgico e dalla processione per le vie del paese con la statua del santo festeggiato, con momenti di festosa allegria attraverso le luminarie, le tante bancarelle che fanno da contorno ed i fuochi pirotecnici.

Quello di Menga, in sostanza, vuole essere un attento richiamo a ricercare le proprie tradizioni per rinverdire la propria identità. L’uomo contemporaneo, pur immerso nel mondo della globalizzazione economica e della comunicazione planetaria in tempo reale non può vivere senza una sua dimensione specifica, senza “radici”, che rappresentano un punto di riferimento certo dando sicurezza, consapevolezza di sé e fiducia nel proprio futuro. La comprensione del nuovo è sempre legata alla conoscenza critica della storia e della società in cui si vive, ai saperi tradizionali, al senso comune, alle tradizioni, alla propria lingua.
Soprattutto i giovani devono sapere di appartenere a una particolare storia e a una peculiare civiltà e di ereditare un patrimonio culturale, linguistico artistico e musicale, ricco di risorse da elaborare e confrontare con esperienze e proposte di un mondo più vasto e complesso, in cui, partendo da radici sicure e dotati di robuste ali, possano volare molto in alto. Alla luce di queste considerazioni ritengo che il Libro di Stefano Menga con i suoi preziosissimi contributi, storici, religiosi e con il forte richiamo alle radici, alla tradizione, debba essere accolto con simpatia e vera gratitudine.”

Il libro è già disponibile e prenotabile sugli Store specializzati dell’editoria come Mondatori, Feltrinelli, Youcaprint e Amazon. Stefano Menga è ideatore del Blog “Cronache e cronachette di Ceglie Messapica”, che dall’annata 2011 si trasforma ogni anno in Annuario cartaceo. Inoltre, è autore di numerose pubblicazioni: “Monsignor Giovanni Turrisi - Cenni storici e fotografici sulla vita e sulla chiesa di San Lorenzo da Brindisi”, “Cronaca di un atto d’amore” dedicato al Carabiniere Angelo Petracca nel 25° della sua tragica scomparsa, “Novedrate… attraverso i tuoi occhi” dedicato al compianto Sindaco di Novedrate Maurizio Barni, “La Speranza di vivere” dedicato alla memoria dell’Avvocato Pietro Allegretti, “5 Fratelli una sola storia” dedicato ai primi cinquant’anni di attività della azienda “Lattonedil”, “Festa 50 anni Lattonedil” opera conclusiva dedicata al traguardo aziendale raggiunto sempre dalla Lattonedil e “Luigi Caroli - Un Bene in Comune” dedicato ai circa 10 anni di Amministrazione del Sindaco Luigi Caroli, “Novedrate e dintorni” dedicato al paese durante la bellissima nevicata del 28 dicembre 2020, “Dramma del San Gottardo” riguardante un incidente mortale con elicottero militare, “Scrittura di Luce” un percorso fotografico dedicato alla città di Ceglie Messapica e “Terra rossa e alamari d’argento” dedicato al Maresciallo Vito Lacorte.

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