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Lunedì, 29 Aprile 2024
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«La Cenerentola» al Verdi, botteghino aperto e prezzo speciale

In vista dell’opera rossiniana, il Teatro Verdi di Brindisi apre il botteghino anche sabato e domenica e riserva, solo per queste due giornate, un prezzo speciale per il secondo settore e la galleria.

In vista dell’opera rossiniana, il Teatro Verdi di Brindisi apre il botteghino anche sabato e domenica e riserva, solo per queste due giornate, un prezzo speciale per il secondo settore e la galleria.

Promo Weekend per «La Cenerentola» di Gioachino Rossini, in arrivo al Teatro Verdi di Brindisi martedì 15 maggio (ore 20.30). Il biglietto, per i posti di secondo settore e di galleria, sarà disponibile al prezzo promo di 15 euro, ma solo per chi lo acquisterà in botteghino sabato 12 e domenica 13 maggio (apertura ore 11-13 e 18-20. Info 0831 562554).

Una speciale promozione in vista del capolavoro che il compositore pesarese scrisse in appena ventiquattro giorni, insieme con il librettista Jacopo Ferretti: per meglio predisporre all’ascolto, l’opera sarà preceduta da una presentazione a cura del docente Corrado De Bernart e del direttore artistico della rassegna Giandomenico Vaccari, in programma sabato 12 maggio alle ore 18.30 nella sala conferenze del Complesso ex Scuole Pie a Brindisi (via Tarantini, 35).

È difficile inquadrare «La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo», questo il titolo integrale, diversamente da come è riportato sul frontespizio del libretto: melodramma giocoso, cioè un genere operistico che oscilla tra l’opera buffa e l’opera seria. Il soggetto si basa evidentemente sulla notissima fiaba di Charles Perrault, ma Jacopo Ferretti - che dovette destreggiarsi tra i paletti stretti della censura - si rifece anche ad altri testi per questo capolavoro che debuttò al Teatro Valle di Roma il 25 gennaio 1817. Racconta Ferretti: «Corsi a casa. Là un buon caffè di moka rimpiazzò il the della Giamaica. Misurai più volte per largo e per lungo con le braccia conserte la mia gran camera da letto, e quando Dio volle e mi vidi innanzi il quadro, scrissi il programma della Cenerentola e all’indomani lo inviai a Rossini».

Tuttavia, lo stesso Rossini aveva imposto al librettista Jacopo Ferretti di eliminare dalla favola ogni riferimento magico, ogni topolino che tira carrozze e persino la scarpetta, sostituita da un bracciale. «La Cenerentola» dell’allestimento di «Opera in Puglia» sarà dunque come la voleva Rossini, senza troppa magia, come una storia che ancora oggi ha qualcosa da raccontarci sulla bontà, sul rispetto, sulla realizzazione dei sogni.

A Rossini era piaciuta l’idea di una Cenerentola ma lo infastidiva l’idea di farne una favola musicale per bambini. Il compositore fu, questa volta, incontentabile col librettista ed ebbe idee precise su quello che voleva: tradurre cioè la favola in una commedia realistica nella quale i costumi dell’epoca fossero puntualizzati. Bisognava dunque far scomparire ogni elemento favolistico e trasformare Cenerentola in una buona ragazza, sentimentale ed ingenua, figlia di un nobile spiantato, balordo ed ambizioso, sorellastra di due borghesucce pettegole e boriose, sposa infine ad un principe intelligente ed umano, determinato a scegliersi la compagna della propria vita, superando ogni pregiudizio e convenzione, unicamente in base all'amore e all'onestà.

Così, le vicende della bella, dolce e intelligente Cenerentola, delle sue pestifere sorellastre, Clorinda e Tisbe, e dell’affascinante Don Ramiro sapranno coinvolgere il pubblico brindisino in un crescendo di sotterfugi, travestimenti ed equivoci esilaranti, fino al meritato lieto fine con il trionfo della bontà. Nonostante le incalzanti richieste del musicista e il breve tempo a disposizione, il libretto è uno dei punti di forza dell’opera, nella quale i versi sono sempre all’altezza della musica per inventiva, brio ed eleganza. Rossini ci mise poi del suo, a partire dai fulminei tempi di composizione e anche grazie alla consueta prassi dell’autoimprestito - peraltro comune a molti compositori di quegli anni - e cioè alla rielaborazione di alcune pagine musicali già scritte per altre opere.

Regia e costumi dell’opera sono di Paolo Panizza. Direttore della Oles - Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento - il catanese Salvatore Percacciolo. Scene di Franco Armieri. Tra gli interpreti dell’allestimento spiccano il mezzosoprano rughese Daniela Pini, nel ruolo della protagonista Angelina, il basso-baritono Salvatore Salvaggio in quello di Don Magnifico, il tenore Manuel Amati (Don Ramiro) e il baritono Michele Govi (Dandini).

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