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Domenica, 28 Aprile 2024
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Bilancio in consiglio comunale a ottobre: "La città va ripensata e riorganizzata"

Le linee guida del bilancio e le prospettive di sviluppo contenute nel Dup: documento di 86 pagine che sarà discusso nell'aula Caiati il 25 settembre. Poi il previsionale 2023/2025

BRINDISI – Lo schema di bilancio di previsione 2023-2025 approderà in consiglio comunale il prossimo 5 ottobre settembre. Dieci giorni prima (25 settembre) sarà invece discusso il Dup (Documento unico di programmazione 2023/2025). Le date sono decise nel corso della conferenza dei capigruppo che si è svolta stamattina (giovedì 14 settembre). 

Il progetto di bilancio è stato approvato ieri dalla giunta Marchionna, contestualmente all’approvazione del Dup e dello schema di programma triennale (anni 2023-2024-2025) dei lavori pubblici. Gli atti sono stati trasmessi al collegio dei revisori dei conti, chiamati a esprimere un parere.

Le linee guida del bilancio sono fissate nel Dup, documento che ha preso il posto della relazione previsionale e programmatica nell’ambito degli strumenti della programmazione degli enti pubblici, al fine di permettere “l’attività di guida strategica e operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative”. 

La visione della città

In un file di 86 pagine, l’amministrazione comunale delinea la propria visione della città, inserendola nel contesto nazionale e internazionale. La “grande sfida – si legge nel Dup -  è quella di definire un nuovo modello di una Città che vanta tradizioni imprenditoriali e culturali che costituiscono un patrimonio economico e sociale per tutta la comunità locale”.

All’amministrazione il compito di “cogliere la grande occasione di ridefinire un'idea di città originale e distintiva, che si fondi sia sugli specifici saperi identitari e sul proprio senso di comunità, che sull'applicazione su larga scala delle nuove tecnologie”.

La città, grazie alla presenza di porto, aeroporto, ferrovia e rete stradale a veloce percorrenza, si candida a “al ruolo di uno dei più importanti Hub del Mediterraneo in settori strategici quali l'approvvigionamento energetico, la transizione ecologica e la logistica integrata a servizio dell'area del Grande Salento”. Un ulteriore slancio potrebbe arrivare anche dall’estensione fino a Brindisi del Corridoio VIII della Ue, già proposto dal ministero degli Esteri.

Una spinta alla crescita dell’economia potrà arrivare grazie anche alla Zona Economica Speciale Adriatica, “che assicura agevolazioni di carattere fiscale e previdenziale in aggiunta agli incentivi messi in campo dalla Regione Puglia e che è stata istituita con l'obiettivo di superare ritardi ed inefficienze del sistema portuale e logistico e favorire la valorizzazione e la riconversione industriale delle aree retro portuali, compatibilmente con la tutela del paesaggio, degli interporti e delle piattaforme logistiche e di attrarre gli investimenti di grandi gruppi nazionali od internazionali che consentano di assorbire la manodopera in uscita da settori in crisi o soggetti a pesanti ristrutturazioni”. 

L’amministrazione è attesa da una serie di impegni che richiederanno di ripensare e riorganizzare la città. “In questo senso  - si legge ancora nel Dup - l'indicazione strategica fondamentale per gli obiettivi del prossimo Pug è quella di evitare ulteriore consumo di territorio, puntando invece sul recupero, sulla riqualificazione e sulla rigenerazione delle porzioni di territorio già esistenti in ambito urbano e strutturando un intervento di creazione di comunità nella quale l'economia circolare e condivisa abbia un ruolo strategico ed insostituibile”.

Le potenzialità da sfruttare

“In definitiva – rimarca l’amministrazione - lo sviluppo della città del futuro sta nello sfruttamento delle sue principali potenzialità:  economica, in termini di presenza di attività innovative, di priorità date alla ricerca e allo sviluppo, di capacità di attrarre capitale umano e finanziario, di attenzione nei confronti dello sviluppo sostenibile; sociale e ambientale, misurabile sulla base della centralità data alle reti sociali e ai beni relazionali, all'attenzione per la valorizzazione dei beni comuni, alla propensione all'inclusione e alla sostenibilità ambientale”.

E poi “di governance, che presuppone l'adozione di un approccio che faccia propria la visione sistemica, la capacità di governo delle reti, la cultura della partecipazione civica nella creazione di valore pubblico”. 
 

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