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Venerdì, 26 Aprile 2024
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E alla fine il Pd sostenne Mele

CAROVIGNO – Non si capisce se è il Pd a sdoganare Mimmo Mele o se è il sindaco a sdoganare il Pd: sta di fatto che da oggi il Partito democratico va a braccetto con l’istrionico primo cittadino e ha un suo assessore in giunta, Marzia Bagnulo, segretario cittadino del partito. Eppure nel Pd qualcuno aveva storto il naso quando Mele andò a votare per Renzi alle primarie.

CAROVIGNO – Non si capisce se è il Pd a sdoganare Mimmo Mele o se è il sindaco a sdoganare il Pd: sta di fatto che da oggi il Partito democratico va a braccetto con l’istrionico primo cittadino e ha un suo assessore in giunta, Marzia Bagnulo, segretario cittadino del partito e candidata più suffragata (230) voti alle ultime elezioni. La Bagnulo, 35 anni, subentra a Maria Pascale, “esonerata” da Mele nelle scorse settimane insieme alla sua consulente Simona Pino D’Astore e al marito di quest’ultima, Angelo Lanzillotti, che pure era stato grande elettore e sostenitore del sindaco.

Lo strano accordo Pd-Mele ufficializzato questa mattina con una conferenza stampa era nell’aria da tempo, se ne parlava da almeno tre mesi, ma il Pd aveva qualche remora a confermare le voci, forse perché temeva di essere accostato al primo cittadino dal passato burrascoso, che oggi stringe accordi elettorali con la coppia Epifani-Tanzarella a Ostuni e dunque può sempre tornare utile.

È lo stesso Mimmo Mele che alle primarie andò a votare per Renzi, cosa che non piacque al senatore Salvatore Tomaselli. Già, chissà se Renzi e il segretario provinciale Maurizio Bruno hanno avallato il matrimonio con super Mimmo, oppure se l’alleanza è frutto esclusivamente di un accordo locale. In attesa di scoprirlo, c’è da registrare il commento di Forza Italia: «Finalmente il Pd di Carovigno getta via la maschera ed entra a pieno titolo nella giunta municipale. Esce, così allo scoperto il doppio gioco elettorale fatto in occasione delle ultime consultazioni. La nomina del nuovo assessore, in verità, se da un canto appare in linea col rinnovamento politico proposto dal segretario del Partito Democratico nazionale Matteo Renzi anche a scapito di politici che hanno scritto la storia del PD, dall'altro cerca di attribuire una legittimazione politica al sindaco Mele ed alla sua maggioranza, del tutto immeritata».

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