“Emiliano? Se indagato, dimissioni”

BARI - Bufera giudiziaria sul capoluogo regionale: il vuoto attorno a Emiliano. I vertici Pd ammoniscono “Chi si ritrova immerso nel ciclone giudiziario, arrestato o indagato, deve fare un passo indietro». E’ quanto afferma il senatore del Pd Nicola Latorre, in merito all'inchiesta sugli appalti pubblici al gruppo Dec dei fratelli Degennaro che ha coinvolto anche il sindaco di Bari Michele Emiliano, al momento non indagato. Di fronte alla questione morale “c'è bisogno di una riforma vera della politica, di un ritorno i luoghi della mediazione. Più partiti e meno personalizzazione della politica”, afferma Latorre.

“Con il leaderismo imperante, gli interessi organizzati hanno bypassato i luoghi della mediazione entrando in rapporto diretto con le burocrazie statali, pubbliche. E nel rapporto diretto tra leader e popolo - osserva - erano quegli interessi i portatori di consensi elettorali. Questo ci racconta anche il caso Bari”.

“La logica conseguenza di questi processi è stata che i rappresentanti di quegli interessi organizzati hanno preteso una diretta rappresentanza nelle sedi istituzionali. Anche in passato soprattutto nel Mezzogiorno e nella stessa Bari le grandi famiglie - prosegue  Latorre - delegavano qualcuno di loro a occuparsi di politica ma ciò accadeva in un contesto che ne rendeva marginale il ruolo. Oggi quello scenario è invertito”. Per il senatore democratico “il Pd deve dare più coerentemente seguito all'intuizione di Bersani che sin dall'inizio sta cercando di affermare una idea della politica e del partito intesi come una impresa collettiva”.