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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

La segreteria provinciale del Pd annulla la mossa del "partito del sindaco"

La reazione della segreteria provinciale, dopo le dimissioni di Elefante dall’incarico di segretario del Pd di Brindisi, e il pesante intervento sul partito di chi dovrebbe occuparsi invece del proprio mandato amministrativo, questa volta è stata rapida, e di sconfessione per le decisioni prese ieri sera a conclusione della riunione del direttivo cittadino

BRINDISI – La reazione della segreteria provinciale, dopo le dimissioni di Elefante dall’incarico di segretario del Pd di Brindisi, e il pesante intervento sul partito di chi dovrebbe occuparsi invece del proprio mandato amministrativo, questa volta è stata rapida, e di sconfessione per le decisioni prese ieri sera a conclusione della riunione del direttivo cittadino:“Alla luce degli ultimi avvenimenti, venute meno le condizioni di normale confronto e partecipazione democratica e avendo il segretario Antonio Elefante rassegnato le dimissioni, la segreteria provinciale comunica che nessun gruppo o singolo è legittimato ad espletare autonomamente la funzione di direzione o a prendere qualsiasi decisione riguardante il circolo locale”.

“Il nostro statuto prevede, infatti, che in questi casi – prosegue il comunicato della segreteria provinciale del Pd - la direzione politica del circolo passi agli organismi superiori, che dopo opportune valutazioni, potranno procedere, di concerto con la segreteria regionale del partito, alla nomina di un commissario. Essendo questa una fase delicata che si interseca inevitabilmente con le vicende amministrative, già sfociata negli ultimi giorni in momenti poco edificanti, invitiamo tutti alla massima collaborazione”.

Riuniti in una stanza messa a disposizione dalla federazione provinciale. Così si è svolta ieri sera la riunione del direttivo: a Brindisi il Partito democratico non ha alcun altro luogo ormai dove riunirsi. In una città dove è all’amministrazione. E’ il segno di un declino dell’anima politica di quella che fu, solo considerando l’anima ex Pci, se ne rimane qualche traccia, una forte organizzazione con quattro sezioni cittadine: la “Gigante” di via Porta Lecce, la “Moranino” al Paradiso, la “Guido Rossa” al S. Elia e la “Togliatti” alla Commenda, oltre alle sezioni di fabbrica della Montedison, quella della Iam (ora Agusta), quella della Lepetit (ora Sanofi) ed altre cellule e strutture, incluse quelle della Fgci negli istituti superiori.

La sinistra in città faceva politica in tante sedi e nei posti di lavoro, nelle scuole, nei quartieri. Oggi il partito democratico brindisino ha subito anche lo sfratto dalla sede del circolo di via Conserva, non ha più una casa se non il rifugio della federazione provinciale di via Osanna, anch’essa dimezzata dal punto di vista immobiliare: era stata acquistata e arredata con una grande sottoscrizione degli iscritti del Pci e dei simpatizzanti. Tutto questo non esiste più. Mai un sindaco, a quell’epoca, si sarebbe mai permesso di presentarsi non invitato, e con i suoi assessori più fedeli, ad una riunione di un organismo dirigente, tanto più se fosse stato sospeso.

C’erano delle regole. Inutile bollare chi ricorda queste cose con l’accusa di essere un nostalgico. La storia si può giudicare ma non cancellare. Sul retro della tessera c’erano gli articoli principali dello statuto, che veniva consegnato ad ogni iscritto. C’erano regole anche nella turbolenta ma sempre vincente, e popolare, Democrazia Cristiana, e ce n’erano nel Psi sino all’ascesa di Bettino Craxi, il primo vero grande picconatore e rottamatore di questo Paese. Cominciò col dichiarare superate le ideologie, in realtà furono colpiti gli ideali, e oggi se ne sente un grande bisogno fronteggiando senza anima politica e senza strumenti culturali il grande fenomeno dell’immigrazione di massa dal Sud del mondo verso la società del benessere.

Ma divaghiamo. Un Pd ridotto in questo stato a Brindisi è un problema anche per il partito a livello provinciale e regionale. Michele Emiliano, se crede davvero che la Puglia possa e debba continuare la propria corsa partendo da città più moderne, più europee, più equilibrate nel rapporto tra ambiente e sviluppo, più ricche di cultura e attrattive, non può lasciare indietro Brindisi. Non intervenire in questa drammatica crisi che ha spappolato a Brindisi anche il partito di cui è ancora segretario regionale, in nome della sopravvivenza di un’amministrazione che i cittadini (e non solo alcuni giornalisti) considerano la peggiore a loro memoria, significa condannare la città, e impedirle di tornare ai blocchi di partenza per giocare la partita del proprio futuro.

Il porto sta per essere consegnato ad un solo armatore, malgrado le strategie annunciate dal ministro dei Trasporti. L’economia si regge soprattutto sulla presenza di alcuni grandi gruppi, senza i quali non vi sarebbero appalti e movimentazione di merci. Ma tra questa amministrazione e la grande industria vi è conflittualità, non vi è dialogo da posizioni autorevoli, non vi è confronto sul futuro degli impianti e sul loro impatto ambientale, e sulla partecipazione di queste società ai progetti di crescita di Brindisi. Va ricordato che ciò che è stato ottenuto da parte di Enel è il risultato di un lavoro condotto negli anni passati da altri. Il ruolo che potrebbe avere Brindisi nella valorizzazione storica della Puglia è enorme, ma oggi è mortificato e spostato in ultima fila.

Non può essere la Regione a sostituirsi ai poteri locali, ma è necessario che Brindisi sia liberata dalla situazione che la sta autoescludendo da tutto - ragionano nei settori del Pd indignati per ciò che sta avvenendo ed esclusi dalla logica dei poteri interni determinati dai pacchetti dei voti - avvantaggiando altri territori e intaccando quel processo annunciato di sinergie, collaborazioni ed eliminazione di campanilismo e separatismi. C’è attesa per i segnali da Bari.

Documento - Il verbale della seduta del comitato cittadino del Pd del 19 ottobre 2015

"Sono presenti 24 membri del comitato cittadino così come da allegato n°1. Il segretario cittadino prende la parola alle ore 19,15 per annunciare le sue dimissioni dopo un articolata relazione. Dimissioni solo verbali, alle quali seguono l’allontanamento dall’aula dello stesso segretario unitamente ai sigg. Carbonella Damiano, Carbonella Giovanni,Lamarina James, Ligorio Gabriella,Lanotte Alessia, Cordella Alessandra, Antonio Melcore componenti il cd cittadino  che non firmano il foglio di presenza.

L’assemblea cittadina decide per la continuazione dei lavori e Salvatore Brigante presenta un documento ( all.2) che viene sottoscritto e votato da 14 componenti della direzione cittadina. La validità della seduta è confermata dalla presenza, con firme allegate, di n. 17 componenti della direzione cittadina, pertanto il 50% + 1.

Intervengono nel dibattito : Di Castri Roberto – D’Errico Cristiano- Loiacono Luciano- Camassa Vito –Antonino Alessandro- Luperti Pasquale,Sergi Vito- Micelli Roberto- Brigante Salvatore- Giosa Piero- Elefante Antonio- Valentino Salvatore- De Rosa Maria Carmela.

Tutti i firmatari del documento in allegato al n°2 concordano di prendere atto delle dimissioni del segretario cittadino e di dare fiducia all’azione Amministrativa Comunale, unitamente alla compagine Assessorile del Partito Democratico. Nel documento stesso si mette in evidenza che il Partito Democratico cittadino, in questa fase, dovrà fornire all’Amministrazione Comunale proposte operative per la definizione di uno stringato ma efficace programma di fine legislatura da inserire nel solco delle realizzazioni già portate a termine dall’attuale esecutivo. Il tutto attraverso una efficace e necessario dialogo attraverso le singole componenti interne, così come tra il variegato mondo dell’associazionismo che si rifà alla nostra area politica, attraverso la promozione di momenti d’incontro e di confronto sui problemi più urgenti che la comunità brindisina è chiamata ad affrontare.

Preso atto delle dimissioni del segretario si nomina un comitato ristretto nelle persone di Camassa Vito, Valentino Salvatore, Mazzotta Daniele, D’Alò Elena,Rollo Marika, Giosa Piero, Di Castri Roberto, Giovanni Cafarella, al fine di affiancare  il  Segreterio provinciale quale garante di questa fase di passaggio. Brindisi 19 ottobre 2015"

Articolo aggiornato alle ore 16.08

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