rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Niente festa: l'M5S pensa alla città

BRINDISI - Due giorni dopo la vittoria alle elezioni e lo strabiliante risultato ottenuto in città, dove il Movimento 5 Stelle è divenuto il primo partito (27% alla CAmera, 29 al Senato), i grillini brindisini si riuniscono. Un gruppo nel terminal passeggeri di Costa Morena (messo a disposizione da uno degli attivisti, Mino Taveri), l'altro in via dei Carpentieri: in passato c'è stata qualche differenza di vedute. Domani faranno la pace e torneranno tutti uniti. Chi si attendeva la bolgia e qualche bicchiere di spumante, per brindare alla vittoria, resta deluso: gli attivisti restano una ventina, nessuna cravatta e nessun formalismo. E all'ordine del giorno ci sono i problemi cittadini da affrontare nell'immediato futuro.

BRINDISI - Due giorni dopo la vittoria alle elezioni e lo strabiliante risultato ottenuto in città, dove il Movimento 5 Stelle è divenuto il primo partito (27% alla Camera, 29 al Senato), i grillini brindisini si riuniscono. Un gruppo nel terminal passeggeri di Costa Morena (messo a disposizione da uno degli attivisti, Mino Taveri), l'altro in via dei Carpentieri: in passato c'è stata qualche differenza di vedute. Domani faranno la pace e torneranno tutti uniti. Chi si attendeva la bolgia e qualche bicchiere di spumante, per brindare alla vittoria, resta deluso: gli attivisti restano una ventina, nessuna cravatta e nessun formalismo. E all'ordine del giorno ci sono i problemi cittadini da affrontare nell'immediato futuro.

All'inizio si fa un po' di fatica a seguirli. Frasi del tipo «Apro dei topic sul meet up, te la senti di fare l'assistant?», stenderebbero anche uno smanettone del web. Poi, quando si inizia a discutere di cose reali, tre minuti a testa e non di più, si capisce che chi sta vuole parlare di problemi di ogni giorno.

All'incontro di oggi sono presenti alcuni rappresentanti di Brindisi Bene Comune e del movimento No al Carbone. Si discute con tutti, «perché le idee buone non hanno né destra né sinistra. Ma chi si avvicina al movimento deve essere consapevole di questo: se pensa alla poltrona è meglio che stia a casa. Questa gente a noi non interessa. A noi interessano le idee», dice Massimiliano De Noia, corganizer della serata.

Domenico prende la parola per parlare del petrolchimico e dei dipendenti della Colmec, «assorbiti da Termomeccanica per il revamping dell'inceneritore, ma ora a rischio cassa integrazione per mancanza di commesse».

Poi tocca a Mino Taveri, imprenditore portuale: «La politica a Brindisi è diventata l'unico modo di fare impresa». E giù con i problemi di un settore (quello portuale, appunto) in coma profondo da quasi vent'anni.

Ferruccio Palazzo chiarisce ai nuovi arrivati che già stasera il Movimento a Brindisi tornerà riunito. E Gianni Muci spiega loro che nell'M5S non ci sono strutture: «Siamo una democrazia liquida».

Anche se Pino consiglia di «creare una struttura di riferimento che accolga le proposte e le idee della gente. Una struttura che possa poi riferire ai nostri parlamentari, perché solo così avremo la democrazia partecipata».

Massimiliano fa presente che «ognuno può presentare le sue proposte di legge direttamente attraverso il blog di Beppe Grillo. E se riceveranno almeno il 20 per cento delle adesioni, i parlamentari grillini dovranno presentarle in aula.

Pierpaolo Petrosillo fa un accenno al piano regolatore: «Si deve avere il coraggio di sfruttarlo per riprogettare la città, non per continuare ad assoggettarla ai gruppi industriali».

Dopo quasi due ore di discussione, si va in via De Carpentieri, a trovare gli altri attivisti. Di carne sul fuoco ce n'è tanta. E l'impressione è che di strada da fare ce ne sia ancora di più: il movimento, a Brindisi, è ancora nella fase di start-up. Chissà cosa riuscirà a combinare quando sarà organizzato.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Niente festa: l'M5S pensa alla città

BrindisiReport è in caricamento