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Primarie Sel: scoppia la bufera

BRINDISI - Franco Colizzi ha visto cose che lo "hanno inquietato” ed ha già presentato ricorso, chiedendo l'annullamento del voto. Anche il movimento di Giovanni Brigante chiede un controllo delle firme. All'interno di Sel è bufera per i risultati delle primarie di partito, che in provincia di Brindisi sono state vinte, con maggioranza bulgara, dal mesagnese Tony Matarrelli. Colizzi e Brigante chiedono l'intervento di Vendola. Matarrelli non risponde alle polemiche: «Pensiamo a vincere le elezioni».

BRINDISI - Franco Colizzi ha visto cose che lo "hanno inquietato” ed ha già presentato ricorso, chiedendo l'annullamento del voto. Anche il movimento di Giovanni Brigante chiede un controllo delle firme. All'interno di Sel è bufera per i risultati delle primarie di partito, che in provincia di Brindisi sono state vinte, con maggioranza bulgara, dal mesagnese Tony Matarrelli. Colizzi e Brigante chiedono l'intervento di Vendola. Matarrelli non risponde alle polemiche: «Pensiamo a vincere le elezioni».

Sotto accusa sono finiti i risultati di quella che potremmo definire "l'area Matarrelli”. Quale sia questa area è presto spiegato, quella che comprende Tuturano, Mesagne, Oria, Torre, Francavilla e Latiano. È lì che il consigliere regionale di Sel ha fatto il pieno. È lì che è stata di gran lunga superata la media dei votanti. Ed è lì che ai contestatori mancherebbero voti certi. «Basta guardare i dati e ci si accorge che in metà provincia ha votato il 40-45% degli aventi diritto, mentre a Mesagne, Latiano, Francavilla, Torre sono state raggiunti picchi dell'80-90%», dice Colizzi, che tiene subito a precisare: «Sono arrivato soltanto ottavo, quindi non ho alcun interesse personale nel presentare il ricorso, ma l'ho fatto perché sono dirigente regionale di Sel. Lo devo alla mia dignità e alla mia libertà».

Colizzi dice di aver visto cose che lo hanno inquietato e delle quali è disposto a parlare davanti alla magistratura. Ha presentato il ricorso alla Commissione regionale e nazionale di garanzia già il 30 sera, ma non ha ancora ricevuto risposte. Ora attende un incontro con Nichi Vendola: «E spero che lo fissi al più presto». Intanto parla di «paesi off-limits, dove non si possono nemmeno fare incontri con la gente»: «Mi creda, ho visto cose che mi hanno disgustato». Ad Oria, per esempio, Colizzi era sicuro di prendere non meno di 15-20 voti: se ne è ritrovati solo 5. C'è poi il mistero delle schede rimaste a Brindisi fino a ieri sera, mentre il regolamento prevedeva che fossero consegnate a Bari già il 31 mattina.

«Non ho mai visto elezioni così antidemocratiche», tuona il medico ostunese, che ora attende il controllo delle schede, dei verbali e soprattutto del registro delle firme: ogni votante alle primarie, infatti, doveva apporre la propria firma sul registro dei votanti. Quindi se c'è il sospetto di voti "fasulli”, basterà prendere il registro delle firme e verificare se queste firme ci sono. E in tal caso si potrà effettuare un secondo controllo, quello sulla grafia.

Colizzi non è l'unico a sollevare dubbi sulle primarie di Sel. Anche il consigliere Giovanni Brigante ed il suo movimento Sviluppo e Lavoro stanno per diramare una nota in cui fanno osservazioni e chiedono chiarimenti a Vendola.

«Dai numeri emergono cose che non ci convincono, soprattutto nella zona Tuturano, Mesagne, Oria, Torre, dove c'è stata una percentuale altissima di votanti e dove un candidato ha addirittura superato i voti dello stesso Vendola», dice Brigante, che vuole essere chiaro fino in fondo: «Ce ne siamo andati dal PD perché avevamo visto comportamenti strani. Non vorremmo che accadesse la stessa cosa anche con Sel».

Eccoli allora i numeri sotto accusa: a Brindisi città Matarrelli prende solo 39 voti, ma a Tuturano ne incassa ben 151 (Colizzi solo 6, l'assessore regionale Dario Stefano appena 4); ad Erchie il mesagnese porta a casa 190 voti (1 Colizzi, 0 Stefano), a Francavilla 347, a Latiano 99, a Torre 280, a Mesagne (nel suo fortino) 1300.

C'è da dire che il consigliere regionale Matarrelli ha prevalso anche a Carovigno, Ceglie, Cellino, San Pietro, San Vito e Torchiarolo, ma in tutti questi comuni non sono state registrate maggioranze bulgare e le presenze record di votanti che ci sono state nella zona incriminata. Dal canto suo il consigliere regionale non vuole rispondere alle accuse e alle polemiche: «La commissione nazionale di garanzia ha appena ratificato il risultato delle primarie, dunque è già stato espresso un parere sulla correttezza del voto. Ora pensiamo alle elezioni e a far vincere il centrosinistra, portando a Roma quanto di buono siamo riusciti a fare in Puglia». Matarrelli sarà candidato alla Camera, il suo nome comparirà in quarta posizione del listino di Sel, che avrà Vendola capolista, poi Fratoianni e la Pannarale. Il quarto posto dovrebbe consentire al mesagnese di entrare in Parlamento. Ovviamente in caso di vittoria del centrosinistra.

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