“Protagonismo senile di Errico e caparbietà della sindaca o di chi per lei”
Franco Leoci: "Non pensavo di dover prendere atto della nomina non elettiva di altro sindaco: anomala iniziativa posta in essere senza osservanza della vigente normativa, quel provvedimento va impugnato al Tar"
BRINDISI - Ho erroneamente pensato che al notaio Errico, dopo la vicenda della sua esclusione dalla candidatura a Sindaco della città, giammai avrebbe pensato ad un rapporto di collaborazione, ovviamente gratuito, con gli attuali amministratori comunali.
Detto pensamento è venuto maggiormente a consolidarsi anche nel momento in cui la maggioranza dei consiglieri di Impegno Sociale con in testa il fondatore, Carmelo Ugo Palazzo e il consigliere di peso politico Pasquale Luperti, divenuto responsabile di un gruppo consiliare in assemblea, hanno espresso forti riserve circa l’eventuale incarico ad Errico quale garante della trasparenza e legalità nel Comune, sicché ritenendo la persona in parola di non comune intelligenza e oltretutto carica di esperienza politico-amministrativa, forte è venuta avanti l’potesi di assistere al silenzioso ritiro dalla politica del personaggio di che trattasi.
Così, purtroppo, non è stato e la Sindaca, prima a parole e successivamente con formale provvedimento, al fine di eliminare variegate interpretazioni o dubbi espressi in particolare dal consigliere Luperti, ha minuziosamente indicato funzioni e compiti affidati in maniera gratuita al tutore della trasparenza e legalità.
Dalla lettura dell’atto di nomina, il Pd brindisino rileva, al di là della formale esistenza nell’Ente dei rispettivi responsabili della trasparenza e dell’anticorruzione, motivi di illegittimità dell’adottato atto amministrativo, informando che sarà interessata la Corte dei Conti per “gli opportuni approfondimenti”: ritengo osservare che per il caso di specie non è proprio questa la strada da percorrere.
Ciò premesso e deluso per il senile protagonismo del notaio, resta solo la possibilità di un commento sulla caparbia volontà della Sindaca, o chi per lei, del nuovo disegno burocratico per la gestione dell’Ente. Avevo già motivato l’avversione, per inopportunità ed inutilità, all’eventuale affidamento dell’ incarico esterno da affidare al notaio, ma non pensavo di dover prendere atto della nomina non elettiva di altro sindaco: è sufficiente annotare alcuni requisiti rientranti nell’incarico conferito, come la rappresentanza dell’Ente presso i tavoli istituzionali, o la possibilità di delega per l’emanazione di decreti o atti per rivolgersi ai servizi del Comune, o la struttura posta a disposizione per lo svolgimento dell’incarico, per convenire che ci si trova di fronte ad anomala iniziativa posta in essere senza osservanza della vigente normativa.
E’ di tutta evidenza che, sol con riferimento al D.L.vo n. 267/2000, appare inconfondibile la illegittimità della deliberazione di incarico che non può essere superata dalla segnalazione” per opportuni approfondimenti” alla Corte dei Conti, ma dalla impugnazione dell’atto presso la Magistratura Amministrativa e fermo restando la verifica tecnico- contabile dello stesso che ben può essere esercitata da chi ne ha diritto (Collegio dei Revisori e singoli consiglieri).
E’ appena il caso del riferimento ai dirigenti comunali che sapranno sicuramente discernere la autonoma operatività del settore di cui hanno la responsabilità con le “direttive” impartite dal consigliere di nuova nomina da parte della Sindaca al fine di evitare possibili abusi di Ufficio o eventuali danni erariali.