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Lunedì, 29 Aprile 2024
settimana San Vito dei Normanni

Grave una 17enne accoltellata all'addome: arrestato il vicino di casa

È accaduto la scorsa notte (tra il 30 settembre e l'1 ottobre) a San Vito dei Normanni. La giovane ha aperto la porta all'uomo che l'ha colpita. Sul posto i carabinieri

SAN VITO DEI NORMANNI - Era circa mezzanotte quando una diciassettenne ha sentito suonare il campanello della propria abitazione di famiglia. Andando ad aprire la porta, la giovane si è trovata davanti un vicino di casa 52enne. Poco dopo l'uomo avrebbe pugnalato la ragazza con un coltello all'altezza dell'addome. Il tutto si sarebbe consumato all'ingresso dell'abitazione. 

Soccorsa dal personale del 118, la ragazza è stata trasportata urgentemente all'ospedale "Perrino" di Brindisi. Qui si trova ricoverata in Terapia intensiva, con prognosi riservata, dopo aver subito un'operazione chirurgica per ferita da taglio. Secondo quanto trapelato, al momento le condizioni sembrerebbero stabili. 

Il presunto responsabile dell'insano gesto è stato poi raggiunto presso la propria abitazione ed arrestato dai carabinieri dell'aliquota radiomobile della compagnia carabinieri di San Vito dei Normanni. Aveva ancora l'arma fra le mani.

Dalle prime ricostruzioni, l'uomo sembrerebbe essere paziente psichiatrico, tant'è che è stato  trasferito presso il reparto di Psichiatria del nosocomio brindisino. 

"Non si faccia equazione con infermità mentale"

Sull’episodio interviene Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli D’Italia alla Camera, presentatore della proposta di modifica degli articoli 88 e 89 del codice penale che disciplinano l'infermità e la seminfermità mentale.

"L'aggressione avvenuta a Brindisi ai danni di una ragazzina di diciassette anni – afferma Antoniozzi - non deve portarci ad equazioni con infermità mentali. Si tratta di errori evidenti" "Troppe volte – prosegue-  ricorriamo ad equazioni errate perché non accettiamo che possa esserci la violenza fine a se stessa o vediamo concedere seminfermità assurde come è successo con Alberto Scagni. Questo è un Paese nel quale alcuni boss della ndrangheta si sono visti concedere l'incompatibilità con il carcere per la claustrofobia e in cui c'è una sentenza della Cassazione a sezioni unite del 2005, la 9136, che ha conferito dignità ai disturbi di personalità aprendo le porte del carcere a tanti criminali come Renato Valboa e Giandavide De Pau".

Articolo aggiornato alle ore 18:10 (dichiarazioni di Antoniozzi)

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