rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
social

"Una cultura millenaria" in mostra, per una città più consapevole della propria storia

Livio Leonardi, conduttore del programma "Paesi che vai" nella puntata del 23 ottobre ha raccontato le vicende più significative che si rifanno alla cultura della città. Un viaggio appassionante che ha svelato episodi storici inaspettati

BRINDISI - Nella giornata di oggi (23 ottobre) il programma televisivo Paesi che vai su RaiUno, ha mandato in onda l'episodio girato nel capoluogo adriatico. 

La trasmissione, patrocinata dal ministero della cultura, ha mostrato gli aspetti più significativi che si rifanno alla storia e alla cultura della città di Brindisi, in un racconto ad opera dell'esperto conduttore Livio Leonardi. 

Tra gli argomenti trattati, le vicende che legano l'antico centro di Brindisium nell'età dell'oro, l'importanza che esso rivestiva per i Romani, i periodi di decadenza e la - successiva - ripresa grazie all'approdo di Svevi e Normanni (XI) che ne favorirono la rinascita. 

La "Brindisi romana"

Per Roma, Brindisi fu porta d'Oriente sia al tempo della Repubblica che per il successivo Impero, fonte importante di scambio economico e culturale con la Grecia (ma non solo). 

"Da qui Giulio Cesare e Ottaviano partirono per l'Egitto - racconta Leonardi - Cicerone scrisse le sue Lettere brindisine, e Virgilio terminò i suoi giorni". 

"Le colonne terminali, posizionate sulla Scalinata virgiliana, segnano la conclusione della Via Appia che in realtà aveva una fine ideale nel suo prolungamento in mare" prosegue. 

"Sai a do' nasci e no sai a do' mueri" afferma il conduttore del programma, nel riprendere il tipico detto brindisino, e associandolo alla storia del poeta Virgilio: quest'ultimo nacque a Mantova, è sepolto a Napoli, ma concluse la sua esistenza nella città adriatica (XIX sec. a.C.) in seguito ad un malore che lo colse mentre era in viaggio, e che gli impose di sbarcare a Brindisi. 

Testimonianza viva della civiltà romana - in città - è l'area archeologica di San Pietro degli Schiavoni, che ha riportato alla luce un intero quartiere, con case, botteghe, calanette fognarie ecc. 

Il medioevo e la città

In età medievale la città ha ottenuto una sua rilevanza, in quanto punto di passaggio e di partenza per la Terra Santa. 

I templari, nello specifico, avevano trovato in Brindisi un centro fondamentale prima di partire per Gerusalemme in virtù delle crociate. Passaggio di Paesi che vai non poteva che essere il Tempio di San Giovanni in Sempolcro: la sua architettura è stata pensata in modo simile alla Basilica di Gerusalemme; il nodo di Salomone - visibile sulle pareti della struttura - è un simbolo riferito ai templari e che riconduceva alla retta via, ovvero quella del Signore. 

Livio Leonardi ha raccontato anche un episodio che ha interessato la vita di San Franceso d'Assisi. Quest'ultimo, nel corso della seconda crociata, sarebbe partito per incontrare il sultano Al-Kamil, al fine di proporgli la conversione per la salvezza del suo popolo.

Il sultano lo ascoltò ed - incredibilmente - lo lasciò incolume. Francesco riprese, così, il suo cammino verso Assisi e - sbarcato a Brindisi - si recò a pregare presso la Cappella della Vergine collocata presso la chiesa di S. Maria del Casale. "Si dice che, trovando l'icona di Maria ricoperta dalle tele di un ragno, ammonì il piccolo animale - che convinto dalle parole del Santo - ritirò le sue tele dal volto della Vergine" racconta Leonardi. 

La stessa chiesa - secondo alcuni storici - fu teatro di un altro evento memorabile: il processo ai templari da parte del Regno delle Due Sicilie. L'inquisizione spinse i frati coinvolti a confessare le accuse di eresia (1310) prima di dismettere l'ordine per sempre. 

I film girati a Brindisi

Paesi che vai ha sottolinato come la città sia stata il set cinematografico di numerose pellicole. 

In particolare, nel 2012 ha ospitato alcune riprese di  "E' stato il figlio" di Daniele Ciprì. Il film, premiato al Festival di Venezia di quell'anno, si avvalse della partecipazione di Toni Servillo. Il lungometraggio era ambientato in Sicilia, anche se diverse riprese sono state realizzate presso la Chiesa di Santa Maria del Casale. 

Altro riferimento, dal carattere interzionale, è stato rivolto al remake di "Point break" (2015): per due settimane un grande yacht ancorato presso il porto di Brindisi fu oggetto di visita da parte di numerosi appassionati di cinema. 

Il racconto di Livio Leonardi mette in luce l'importanza di Brindisi, spesso poco presa in considerazione e snobbata dagli stessi cittadini. Un monito a valorizzare il più possibile le bellezze e la ricchezza locale. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Una cultura millenaria" in mostra, per una città più consapevole della propria storia

BrindisiReport è in caricamento