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Sabato, 27 Aprile 2024
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Successo televisivo per Vanessa Scalera: perché non importare il "modello Lolita Lobosco"?

L'attrice ha passeggiato per le vie di Mesagne ed Ostuni. Il proprio attaccamento alle origini e la sua professionalità hanno convinto telespettatori e critica

MESAGNE - È andato in onda ieri pomeriggio (6 novembre) su Rai3 il nuovo episodio della rubrica "A spasso con te" all'interno del programma Geo. L'ospite speciale era la talentuosa attrice Vanessa Scalera. Cresciuta a Latiano con padre mesagnese e madre ostunese, quest'ultima ha ripercorso i suoi luoghi del cuore accompagnando, per mezzo di una sedia a rotelle, la nota giornalista Fiamma Satta. 

Le due donne sono giunte prima nel centro storico di Mesagne, passeggiando tra i vicoli più antichi e caratteristici del paese. Dopo è seguito il viaggio nella Città bianca, fino ad arrivare davanti all'abitazione di sua nonna. 

Ad oggi, il successo riscosso dall'attrice nel territorio è palpabile anche solo leggendo le reazioni sui social. Due sono gli aspetti principali che hanno determinato ciò: l'attaccamento manifestato per le proprie origini e la qualità interpretativa dimostrata nel suo ruolo di attrice.  

Quella di Vanessa Scalera è una carriera in crescendo: diventata nota al grande pubblico per l'interpretazione del sostituto procuratore Imma Tataranni, ha vestito per la prima volta i panni della protagonista nel film Lea (2015) di Marco Tullio Giordana. Non sono mancate, anche precedentemente, altre esperienze con registi importanti e soprattutto nell'ambito teatrale. Più recentemente, Vanessa Scalera ha riscosso grande successo per la reinterpretazione di Filumena Marturano, un grande classico trasmesso dalla Rai il 20 dicembre 2022. L'attrice brindisina ha dovuto svolgere un ruolo difficile senza "macchiare" il ricordo del passato, riuscendo a convincere i telespettatori e la critica. 

Come può cambiare il cineturismo in Puglia

Nel corso degli ultimi anni è diventata una delle regioni più ambite non solo dai turisti ma anche per le produzioni cinematografiche e televisive. Merito da un lato dei paesaggi e delle tipicità locali; dall'altro, invece, è stato rilevante l'operato di Apulia film commission.

E così in Puglia si sono susseguite nel giro di poco tempo alcune produzioni molto fortunate, come testimonia il caso de "Le indagini di Lolita Lobosco". Una fiction, tra l'altro, per la quale alcune scene sono state girate anche nel Nord Brindisino, ma il cui racconto si concentra esclusivamente nella Città Metropolitana di Bari.

Questo è l'esempio più lampante capace di evidenziare le potenzialità del cineturismo: Luisa Ranieri, pur essendo napoletana, ha enfatizzato l'identità strettamente barese del personaggio, tanto che alcuni tour operator hanno programmato (con successo) delle visite guidate nei luoghi più significativi in cui è stata girata la fiction. Molte sono diventate anche le persone a scegliere Bari per le proprie vacanze, dopo aver potuto ammirare in tv le bellezze della zona.

Si tratta di un modello differente, indubbiamente difficile da attuare rispetto a quello visto già nel passato, e che ha proposto la Puglia come location di film ambientati in altre parti d'Italia o del mondo. Del resto un territorio che riserva delle ambizioni importanti, soprattutto in alcuni Comuni che stanno puntando molto in chiave turistica, non può ambire a raggiungere un grado di identitarietà simile? Il ruolo delle personalità come Vanessa Scalera, in tal senso, è di particolare importanza. 

Un cineturismo così strutturato, magari supportato da professionalità originarie del territorio e con esperienza altrove, darebbe una spinta rilevante all'economia locale.  

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