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Domenica, 28 Aprile 2024
Ambiente

L'Enel e le città più o meno intelligenti

BRINDISI – Un’altra occasione che la città commissariata si vede ripassare sotto il naso, quella delle “Smart Cities”. Brindisi sopporta l’impatto di tre centrali termoelettriche per poco meno di 5mila megawatt installati (due delle quali a carbone), ma sino ad oggi non si è neppure proposta per un protocollo con Enel per l’introduzione delle innovazioni tecnologiche per il risparmi energetico e l’abbattimento dei consumi e delle emissioni urbane e dei porti. Al contrario di Bari, che su questo fronte vedi impegnati il Comune per la “Città intelligente”, e l’Autorità Portuale per il “Porto Verde” (accordi già firmati), Brindisi si accontenta di fare da scenografia anche per l’accordo quadro firmato oggi tra Anci ed Enel grazie al quale saranno individuati e sperimentati strumenti e modalità utili al raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed innovazione tecnologica posti anche in sede europea dalla Strategia Europa 2020.

BRINDISI – Un’altra occasione che la città commissariata si vede ripassare sotto il naso, quella delle “Smart Cities”.  Brindisi sopporta l’impatto di tre centrali termoelettriche per poco meno di 5mila megawatt installati (due delle quali a carbone), ma sino ad oggi non si è neppure proposta per un protocollo con Enel per l’introduzione delle innovazioni tecnologiche per il risparmi energetico e l’abbattimento dei consumi e delle emissioni urbane e dei porti. Al contrario di Bari, che su questo fronte vedi impegnati il Comune per la “Città intelligente”, e l’Autorità Portuale per il “Porto Verde” (accordi già firmati), Brindisi si accontenta di fare da scenografia anche per l’accordo quadro firmato oggi tra Anci ed Enel grazie al quale saranno individuati e sperimentati strumenti e modalità utili al raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed innovazione tecnologica posti anche in sede europea dalla Strategia Europa 2020.

Di “Smart Cities” e “Porti Verdi” ne aveva già parlato a marzo, BrindisiReport.it, proprio in occasione delle iniziative di Bari. Programmi per i quali è stato avviato dall’Unione Europea un piano strategico per le tecnologie energetiche (Set) che da qui al 2020 mobiliterà circa 11 miliardi di euro tra investimenti pubblici e privati per diffondere le migliori strategie per l'integrazione intelligente delle tecnologie energetiche nel tessuto urbano. Ciò vuol dire interi quartieri (come a Malaga, in Spagna, dove la municipalità ha un accordo con Endesa, controllata di Enel) illuminati da luci a led, dotati di autoproduzione fotovoltaica e stazioni di ricarica per le auto elettriche.

Mentre nei porti le navi possono spegnere tutte le macchine quando sono in banchina, perché per alimentare i sistemi di bordo basteranno le forniture di energia elettrica garantite da Enel nelle aree di ormeggio (con un notevole abbattimento della CO2 e delle polveri sottili prodotte dai fumaioli, e dei costi per gli armatori). Bari ha già avviato gli iter verso questo tipo di servizi ed innovazioni, ora questi obiettivi devono entrare nei programmi  del futuro consiglio comunale, mentre l’Autorità Portuale potrebbe già avviare per proprio conto la richiesta di un accordo con Enel per il “Porto Verde” anche a Brindisi.

Intanto, l’accordo Enel - Anci si appoggerà ad un tavolo permanente che piloterà e promuoverà verso i Comuni forme di collaborazione e partnership in tema di efficienza energetica, anche per l'ottenimento di certificati bianchi, mediante la partecipazione delle proprie Esco; avvieranno progetti pilota, finalizzati a sperimentare sul campo soluzioni e servizi innovativi; sosterranno i Comuni nell'individuazione di ambiti di intervento e modalità nuove di utilizzo delle fonti rinnovabili e nell'implementazione di sistemi di mobilità elettrica. Se Brindisi non entrerà in questo percorso non avrà alcun senso continuare a parlare di convenzioni da rinnovare con le società energetiche.

L’autoesclusione, peraltro, non consente di stabilire se esistono volontà di caricare sui brindisini solo l’onere della produzione tradizionale di energia, e di escluderli dai benefici delle nuove tecnologie applicabili ai consumi urbani e commerciali. E se invece ci fosse addirittura la disponibilità ad offrire addirittura una corsia preferenziale (si potrebbe anche pretendere)? O all’Enel ci accontenta di chiedere l’illuminazione per i monumenti, una mano per il teatro e per la squadra di basket?

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