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Domenica, 28 Aprile 2024
Ambiente

Torce, Polimeri Europa consegna il piano. Valuteranno pm e perito

BRINDISI – Polimeri Europa il piano per la riconduzione a norma del sistema di emergenza degli impianti di Brindisi doveva averlo nel cassetto già da qualche tempo, pienamente consapevole del possibile sbocco delle indagini. Ciò si deduce da quanto affermano alcune fonti investigative a proposito dell’avvenuta consegna al pm Antonio Negro, nella giornata odierna, di un progetto che ora dovrà essere valutato dal consulente tecnico della procura che ha lavorato al caso delle frequenti accensioni delle torce del petrolchimico consortile. Sarà lui a fornire al magistrato inquirente un giudizio sulla corrispondenza del piano alle richieste della stessa procura, ed eventualmente a consigliare una serie di prescrizioni. Oppure a bocciarlo.

BRINDISI – Polimeri Europa il piano per la riconduzione a norma del sistema di emergenza degli impianti di Brindisi doveva averlo nel cassetto già da qualche tempo, pienamente consapevole del possibile sbocco delle indagini. Ciò si deduce da quanto affermano alcune fonti investigative a proposito dell’avvenuta consegna al pm Antonio Negro, nella giornata odierna, di un progetto che ora dovrà essere valutato dal consulente tecnico della procura che ha lavorato al caso delle frequenti accensioni delle torce del petrolchimico consortile. Sarà lui a fornire al magistrato inquirente un giudizio sulla corrispondenza del piano alle richieste della stessa procura, ed eventualmente a consigliare una serie di prescrizioni. Oppure a bocciarlo.

Mancano invece segnali da parte di Basell, il cui management probabilmente sta valutando ancora ciò che chiedono gli inquirenti come condizione primaria per non bloccare gli impianti a 20 giorni dalla notifica del sequestro conservativo (l’altro ieri, martedì 26 ottobre), termine entro cui il decreto stesso acquisirà efficacia dopo il margine lasciato alle due società per progettare gli adeguamenti del circuito delle torce, intanto dotandole di sensori per l’identificazione e la misurazione delle sostanze inviate alla termodistruzione, operazione che sarà consentita solo per le emergenze reali legate ad avarie e interruzioni dell’energia elettrica e non – come è avvenuto sino ad oggi – per sbarazzarsi senza autorizzazione di enormi quantitativi di scorie di lavorazione, la cui combustione non si sa bene quali inquinanti abbia sparso nell’aria di Brindisi.

Tutto diventerà più complesso e oneroso, ma è il prezzo che va pagato per rispettare gli equilibri ambientali del territorio circostante e il diritto alla salute dei cittadini. La procura non ha escluso una indagine anche su tali aspetti, e intanto non esclude che i picchi di polveri sottili PM 10 misurati negli anni a Torchiarolo possano avere origine anche nelle emissioni del Petrolchimico consortile, concentrate soprattutto nelle ore notturne. Dal momento della notifica del decreto di sequestro in poi a Brindisi varrà il principio che gli scarichi industriali gassosi sono equiparati a rifiuti veri e propri, secondo le modifiche apportate nel 2000 al Testo Unico sull’Ambiente. E’ un passo, questa interpretazione da parte della procura di Brindisi, che prefigura l’obbligo della richiesta di un’autorizzazione per le emissioni gassose, quindi il loro assoggettamento a precise prescrizioni.

Regole e accorgimenti che le due società dovranno autoimporsi in sede di progetti di riconduzione a norma delle torce e della gestione dei rifiuti delle lavorazioni, oppure accettare se avranno la forma delle prescrizioni da parte del pm. Certamente una svolta radicale negli assetti di moltissimi impianti, stabilimenti e laboratori in Italia, destinata a fare giurisprudenza non solo perché applicata dal gip Paola Liaci nel suo decreto, ma perché potrebbe finire in una sentenza del tribunale.

Tornando al progetto di Polimeri Europa, i cui manager ieri avevano incontrato il pm, va detto che presuppone almeno 8 mesi di lavori – periodo che la procura non avrebbe difficoltà a concedere per l’adeguamento dei sistemi, dopo 40 anni di mani libere – e che, come giù scritto, potrebbe essere vincolato al buon esito da una cauzione adeguata al costo degli interventi, quindi di svariati milioni di lire. Sempre a proposito di Polimeri Europa, è possibile che la custodia giudiziale dello stabilimento venga trasferita dall’amministratore delegato della società al nuovo direttore dello stabilimento (Paolo Zuccarini da qualche tempo non è più a Brindisi).

La documentazione Arpa del 2008 e 2009 sulle accensioni

Comunicazione DAP Brindisi per eventi torce Polimeri

Eventi torce_allegato 1

IPA VENTI torce_allegato 2

Monitoraggio Brindisi

RapportoDAP_BR su torce del 23.2.09

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