L'Enel si ferma contro Roma: 82-86
BRINDISI - Non bastano un Viggiano superlativo e una partita giocata al meglio nei primi tre quarti per battere Roma e continuare la striscia vincente: la Virtus Roma espugna il PalaPentassuglia, pur con un Datome ed un Lawal disastrosi. L'Enel paga uno scandaloso avvio di quarto tempo, con un parziale di 0-19 subito dagli ospiti, sostenuti da un eccellente Phil Goss e da un Bobby Jones venuto fuori nel momento topico della partita. E paga una prestazione più che negativa sotto i tabelloni, con gli uomini di Marco Calvani che prendono 21 rimbalzi offensivi (contro i 6 di Brindisi).
BRINDISI - Non bastano un Viggiano superlativo e una partita giocata al meglio nei primi tre quarti per battere Roma e continuare la striscia vincente: la Virtus Roma espugna il PalaPentassuglia, pur con un Datome ed un Lawal disastrosi. L'Enel paga uno scandaloso avvio di quarto tempo, con un parziale di 0-19 subito dagli ospiti, sostenuti da un eccellente Phil Goss e da un Bobby Jones venuto fuori nel momento topico della partita. E paga una prestazione più che negativa sotto i tabelloni, con gli uomini di Marco Calvani che prendono 21 rimbalzi offensivi (contro i 6 di Brindisi).
Peccato perché la partenza dell'Enel era stata eccezionale, con il solito Gibson e soprattutto con Viggiano, che ferma Datome e mette dentro punti importanti. Buono anche l'avvio di Simmons, che argina lo straripante Lawal e lo costringe a commettere due falli nei primissimi minuti di gioco. Al sesto Brindisi è avanti di 10 (14-4). Gibson sbaglia due tiri dalla lunga distanza e gli ospiti rosicchiano qualche punto. Viggiano però mette dentro una tripla e un libero e riporta i padroni di casa a distanza di sicurezza.
L'Enel torna in campo concentrata e la musica non cambia: Datome è l'ombra di se stesso, prende stoppate e non vede il canestro. Lawal è annullato da Simmons. Brindisi tiene Roma sempre ad una decina di punti di distanza, fino al 26°, quando gli arbitri non fischiano una infrazione di passi agli ospiti, e per di più regalano un frettoloso fallo tecnico a Bucchi, consentendo alla Virtus di recuperare (52-50). Ma Roma non sfonda e l'Enel non perde la testa: l'asse d'attacco Viggiano-Gibson continua a marciare a pieno regime (il primo arriva a quota 25, il secondo a 15) e anche la terza frazione si chiude con il vantaggio dei padroni di casa (61-57).
Bucchi manda in campo un quintetto con troppe seconde linee, e Roma ne approfitta subito. È il solito Goss a firmare i due canestri che portano per la prima volta in vantaggio la Virtus, che continua a dominare nei rimbalzi in attacco (sono già 18). Datome segna il canestro del 7-0 (e del 61-64) e si avverte qualche preoccupante segnale di cedimento dell'Enel, con gli arbitri che fischiano due falli in due azioni a Reynolds. Jones allunga con una tripla ed un schiacciata: Brindisi è ferma al palo, gli ospiti raggiungono il 61-69 e Bucchi ferma il gioco prima che sia troppo tardi. Ma la strigliata non basta: la palla sembra non volere entrare più, mentre Jones mette dentro un'altra tripla (il parziale negativo arriva allo 0-19). Simmons commette il suo quarto fallo a 4.21 dalla fine, dopo aver sbagliato un tiro da sotto: è il segnale della resa, la Virtus è ormai irrecuperabile, mentre l'Enel continua a buttare palle al vento. Il primo canestro brindisino della quarta frazione, una tripla di Gibson, arriva solo a 3.13 dalla sirena. Il pubblico prova a crederci: ci sono 12 punti da recuperare. Ci salva solo un miracolo. Ma non è serata.