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L'assessore stoppa la Asl: "Equitalia no"

BRINDISI - Equitalia è troppo, bisogna attuare altro genere di politiche, più comprensive dei problemi della gente. Lo dice l’assessore alla Salute della Regione Puglia, Elena Gentile, riguardo la decisione della Asl di Brindisi di affidare l’incarico per la riscossione dei crediti alla agenzia.

BRINDISI - Equitalia è troppo, bisogna attuare altro genere di politiche, più comprensive dei problemi della gente. E’ quanto ritiene l’assessore alla Salute della Regione Puglia, Elena Gentile, riguardo la decisione della Asl di Brindisi di affidare l’incarico per la riscossione dei crediti alla agenzia. E la Asl di Brindisi raccoglie l'invito e revoca la delibera.

In particolare era stato ritenuto necessario chiedere l’intervento di Equitalia per recuperare le somme che le spetterebbero per i ticket non pagati per chi usufruisce di cure al Pronto soccorso o presso gli altri reparti, oltre che per il mancato ritiro dei referti oltre che per la mancata comunicazione di rinuncia alle visite specialistiche, fenomeno che congestiona le liste provocando l’accrescimento di tempi d’attesa.

L’azienda lo aveva stabilito con delibera del 23 aprile scorso. L’assessore Gentile ha chiesto al direttore generale della Asl di Brindisi, Paola Ciannamea, di sospendere il provvedimento con il quale si ha delegato, il 23 aprile scorso, l’agenzia alla riscossione dei crediti.

“Sulla questione del recupero dei crediti riguardanti i ticket non pagati – ha spiegato l’assessore – sarà effettuata a brevissimo termine una ricognizione su tutta la Regione, per comprendere e interpretare le ragioni dei mancati pagamenti ed eventualmente costruire interventi che non siano un’ulteriore vessazione a carico di chi magari, pur avendo seri problemi di salute, attraversa un momento di particolare difficoltà economica. Respingiamo dunque la logica del recupero crediti coatto in un settore che deve comunque garantire il diritto alla salute’’.

‘’Incontrerò nei prossimi giorni i direttore generale di tutte le Asl per raccogliere dati e impostare - ha aggiunto - una campagna di informazione che convinca i cittadini a farsi protagonisti di comportamenti rispettosi della organizzazione dei servizi di diagnosi specialistica in tutta la Regione. Per esempio, prenotare un esame o una visita e non comunicare la propria indisponibilità in tempo utile, oltre a un possibile danno economico, allunga a dismisura le liste di attesa, danneggiando gli altri pazienti in attesa”. Il direttore generale Paola Ciannamea, come già detto, ha subito accolto l'invito.

 

 

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