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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Cosa vi siete persi la notte di Natale allo 0831, con MM e Sandro Toffi

Andare in discoteca a 45 anni può essere deleterio. La cassiera ti scambia per un genitore che è venuto a prendere suo figlio. Vedi che Sandro Toffi non parla più con le donne. Maledici il gel che hai usato. Ti commuovi per una canzone e magari ti ritrovi su Facebook. E quando torni a casa non trovi la mamma che ti aspetta sveglia...

La serata non è iniziata nel migliore dei modi. Quando la ragazza alla cassa ti chiede "è venuto a prendere suo figlio?" la voglia di fare dietrofront è stata forte, ma dopo aver convinto un gruppo di amici non ci si può arrendere così. Allora rispondi: "No, sono qui per ballare e divertirmi". "Va bene, allora si diverta, quanto al ballare ho qualche dubbio". Come darle torto. Alle 23 il locale è ancora semivuoto. In effetti ricordi vagamente che in discoteca, venticinque anni fa, si entrava dopo la mezzanotte, e dopo l'una se proprio volevi tirartela. Allora ne approfitti per salutare vecchi amici. Mino Molfetta sembra una mummia, nel senso che, a parte il busto rinforzato dagli addominali del cinquantenne che fa nuoto, non è cambiato affatto. Stessa voce, "la voce” di CiccioRiccio, stessa faccia. Riesce perfino a mettere i dischi nella stessa scaletta delle serate al Desirè e alla Sciaia a mare.

Sandro Toffi no, non è più lui: ha la pancetta, ha perso il codino e qualche capello. Ecco, i capelli: guardando la "pista", che nel frattempo si è riempita, capisci che una intera generazione ha esagerato con la gelatina di scarsa qualità, e un uomo su due è rimasto pelato. Chissà se è stato il gel oppure i fumi delle centrali a carbone. C'è un altro cambiamento che mi ha colpito in Sandro Toffi: all'epoca era inseguito dalle donne e ogni sabato per lui ci poteva essere la fila di ragazze. Ora se ne sta seduto sulla poltrona a chiacchierare con Cristiano Pescara, che sarà anche carino e simpatico, però ce ne passa...

I quarantenni di oggi ballano più o meno tutti allo stesso modo, non sono come i ragazzini di oggi, che grazie alla Wii e ad Amici di Maria De Filippi sembrano tutti dei provetti ballerini. I quarantenni di oggi, gli uomini almeno, ballano per 15-20 minuti, poi devono rifiatare, oppure far riposare le ginocchia, usurate da centomila partite a pallacanestro. I quarantenni di oggi, gli uomini almeno, andavano nei bagni delle discoteche per sistemarsi i capelli, fumare o pippare qualcosa di strano, oggi invece ci vanno quasi esclusivamente perché è la loro prostata che glielo impone. Sono rimasti uguali solo nelle consumazioni: mojto o vodka lemon. E quando decidono di fare i grandi e bere Prosecco, si ricordano il detto dei loro nonni, "mai lasciare la strada vecchia per quella nuova”... perché il Prosecco spesso delude.

Le quarantenni di oggi sono grosso modo come quando erano ventenni: riescono ancora a chiudersi in bagno per un'ora per decidere vestito, trucco e acconciatura per l'evento. Di nuovo hanno però lo smartphone, e non resistono all'idea di doverlo utilizzare mentre ballano, per fotografarsi e pubblicare su Facebook la foto della serata. A futura memoria. E per la vergogna dei loro figli.

Vedi coetanei in lacrime per una "Sunday bloody sunday" e coetanee scatenarsi al suono della "Isla bonita", memori dei bei tempi in cui erano anche loro delle belle ragazze, e oggi devono rassegnarsi ad essere delle donne interessanti. Riascolti canzoni che non puoi più sentire in auto, perché lo strapotere delle figlie impone solo Marco Mengoni e One Direction. E allora ti commuovi riascoltando quei brani di quando sognavamo di cambiare il mondo ed eravamo pieni di ideali. Mentre oggi ci tocca salvare l'Italia pagando Imu e Tares, che non è esattamente la stessa cosa. È la condanna che dobbiamo pagare per esserci lasciati distrarre troppo dai grandi temi mondiali e non aver pensato a quello che accadeva in casa nostra. (Ex) Ragazzi brindisini, c'è finalmente un buon motivo per non odiare il Natale, i suoi cenoni e i suoi pranzoni: è la notte di Natale con Mino Molfetta e Sandro Toffi, una coppia di fatto ben riuscita e finalmente ritrovatasi dopo qualche anno di separazione. Tre ore con loro, con Paolo Molfetta, e Dj Wep, valgono la rinuncia ad una tombolata o ad un sette e mezzo. E speriamo che la serata nostalgica si faccia sempre allo 0831, che è un bel locale e si trova a Brindisi, perché i quarantenni non potrebbero sostenere un viaggio in auto alle due di notte. Si addormenterebbero nel parcheggio. Invece così possono rientrare a casa velocemente, inserire la chiave nella porta cercando di non fare rumore, come se dentro ci fosse la mamma pronta a dirti "mi fai stare sveglia tutta la notte". Oggi rientri a casa la notte di Natale e trovi tuo figlio che alle due ti informa che "Miami ha battuto i Lakers". E almeno non sei costretto a fare i conti con i sensi di colpa.

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