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Scuole, Ciracì contro Castelli

CEGLIE MESSAPICA - Il riordino scolastico cui sta procedendo il commissario straordinario alla Provincia di Brindisi, Cesare Castelli, non piace all'ex capogruppo del Pdl, Nicola Ciracì, che di fronte al disegno di accorpamento dell'Istituto tecnico industriale della città dove è amministratore, Ceglie Messapica, all'Itis di Francavilla Fontana, disseppelisce l'ascia di guerra e invia una diffida tutt'altro che velata allo stesso commissario.

CEGLIE MESSAPICA - Il riordino scolastico cui sta procedendo il commissario straordinario alla Provincia di Brindisi, Cesare Castelli, non piace all'ex capogruppo del Pdl, Nicola Ciracì, che di fronte al disegno di accorpamento dell'Istituto tecnico industriale della città dove è amministratore, Ceglie Messapica, all'Itis di Francavilla Fontana, disseppelisce l'ascia di guerra e invia una diffida tutt'altro che velata allo stesso commissario.

"Il commissario straordinario della Provincia di Brindisi sembra non perdere occasione per dimostrare che continua a muoversi come se non esistesse il territorio e le altre istituzioni, prova ne è - accusa Nicola Ciracì - che sta predisponendo il piano di riordino scolastico demandando tutto ai burocrati, senza avere neanche la sensibilità di ascoltare i sindaci e le forze politiche".

Il giudizio sull'accorpamento tra i due Itis è pesante: "La notizia secondo la quale in qualche stanza del palazzo si sia deciso di sopprimere l'istituto industriale di Ceglie Messapica per accorparlo a quello di Francavilla, se confermata dagli atti, è di una gravità inaudita e priva di qualsiasi giustificazione didattica e tecnica e nasconderebbe il fine di penalizzare la nostra comunità per evidentemente privilegiare altri per motivi oscuri", sostiene Ciracì.

"Sappia il commissario Castelli  che la città di Ceglie in questi anni ha fatto sacrifici enormi per costruire il più grosso e qualificato polo scolastico superiore provinciale basato soprattutto sulla varietà dell'offerta formativa - dice ancora Nicola Ciracì - e che  diverse strutture e aule comunali sono in comodato alla Provincia malgrado non fosse una problematica del Comune, proprio nello spirito di collaborazione che ad oggi sembra venir meno".

Il messaggio è diretto: "Non permetteremo a nessuno di distruggere quello che abbiamo costruito. Diffidiamo il commissario a intraprendere scelte partigiane e ottuse, che ad oggi lo fanno apparire come un soggetto di parte, come ha già fatto rinnovando lo staff politico della precedente amministrazione e lasciando in carica rappresentanze politiche negli enti di II grado. Ovviamente - avverte Ciracì -  insieme all'amministrazione comunale  intraprenderemo qualsiasi azione, anche legale, se tali atteggiamenti arroganti e non improntati alla buona amministrazione dovessero concretizzarsi".

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