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Domenica, 28 Aprile 2024
Basket

"Arbitro spintonato" e gara interrotta: tre anni di inibizione a un giocatore

Mano pesante del giudice sportivo nei confronti di un atleta dell'Assi Brindisi, per un episodio accaduto durante una gara del campionato di C SIlver disputata al PalaMelfi. Presidente inibito per 14 giorni. Gara persa a tavolino e un punto di penalizzazione in classifica

BRINDISI - Tre anni di inibizione al giocatore serbo Sinisa Cvetanovic. Sconfitta a tavolino. Un punto di penalizzazione in classifica. Squalifica del campo per una giornata commutata in ammenda. Inibizione fino al prossimo 6 aprile a carico del presidente Vincenzo Guadalupi. Il giudice sportivo ha presentato un conto salato all’Armeni Enterprise Assi Brindisi per l’aggressione a un arbitro avvenuta sabato scorso (18 marzo) al PalaMelfi di via Ruta, mentre si disputava la partita fra i padroni di casa dell’Assi e la Scuola Basket Lecce, valevole per la decima giornata di ritorno del campionato di basket di C Silver. 

L'inibizione di Cvetanovic

Cvetanovic è stato inibito fino al 13 aprile 2026 per una violenta reazione nei confronti del secondo arbitro avvenuta all’inizio del quarto periodo, sul punteggio di 60-69. Il centro serbo, in particolare, “a seguito di una penetrazione con tiro sbagliato – si legge nel provvedimento del giudice sportivo - inveiva contro il secondo arbitro che, alla vista di tale comportamento protestatario, indietreggiava di un passo”. Il giocatore dell’Assi quindi “si avvicinava rapidamente al secondo arbitro e lo spintonava al petto con due mani provocando l'urto del secondo arbitro contro il muro adiacente al terreno di gioco, con dolore all'osso sacro cagionato dal suddetto urto, e la caduta dello stesso arbitro a terra”. Poi l’atleta “cercava di continuare il suo comportamento non regolamentare nei confronti dell'arbitro ormai a terra ma non riusciva a raggiungerlo per l'intervento di un giocatore della squadra ospite”. A quel punto Cvetanovic è stato bloccato da tesserati di entrambe le squadre e allontanato. I due arbitri hanno poi decretato le fine della gara. Lo stesso atleta, circa 10 minuti dopo, si è scusato dell’accaduto con l’arbitro. Nel comminare la maxi sanzione, il giudice sportivo ha considerato come aggravante il fatto che l’atleta fosse il capitano della squadra, come attenuante, invece, l’assenza di pregressi provvedimenti disciplinari e il comportamento avuto dopo ’'interruzione dell’incontro. 

L'inibizione del presidente

Inibito per un paio di settimane, invece, il presidente Vincenzo Guadalupi, “perché, dopo che gli arbitri decretavano il termine della gara – si legge ancora nel provvedimento - giungeva dalla tribuna e si lamentava in maniera veemente della decisione di interrompere la gara, aggiungendosi ai tesserati di entrambe le squadre posizionatisi attorno agli arbitri”. Inoltre, dopo l’interruzione, “il tesserato entrava nello spogliatoio e si lamentava nuovamente, in maniera altrettanto veemente, della decisione di interrompere la gara, sostenendo con toni accesi che la gara sarebbe dovuta proseguire con un solo arbitro nel caso il secondo arbitro non fosse stato in grado di completare l'incontro”. Il presidente avrebbe poi minacciato “ricorsi alla giustizia sportiva nonché provvedimenti nei confronti dello stesso primo arbitro”. 

Punto di penalizzazione

Tutto ciò ha comportato anche la squalifica del campo per una giornata, comminata con un’ammenda: una sanzione ritenuta congrua “anche in considerazione dei reiterati interventi pacificatori da parte dell'addetto agli arbitri, che cercava ripetutamente di allontanare il suddetto individuo (il presidente Guadalupi, ndr) dallo spogliatoio riportando la situazione alla calma”. E poi, a completare il quadro, la perdita di gara per 0-20 e la penalizzazione di un punto in classifica. Tali provvedimenti potranno essere impugnati presso gli organi competenti di giustizia sportiva. 

La società condanna il giocatore

La società brindisina, tramite un post pubblicato sul proprio profilo social, ha “condannato fermamente il proprio giocatore per quanto accaduto, specificando che sia l’atleta che l’intera società si sono immediatamente scusati con i direttori di gara”.

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