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Lunedì, 29 Aprile 2024
Basket

Happy Casa: la sconfitta de “I magnifici 7 e ½” di coach Sakota

Nella partita persa a Varese sono stati sette i giocatori ai quali si è affidato il tecnico, concedendo solo uno scampolo a Riismaa. Decisive le prossime 4 partite

BRINDISI - La partita era di quelle da “vietato sbagliare”. A Varese la squadra avrebbe dovuto spendere tutte le energie possibili per mantenere in piedi le ultime residue speranze per conservare il suo prestigioso posto in serie A. Una di quelle partite, insomma, dove è rigorosamente vietato sbagliare, in cui ogni benché minimo dettaglio può essere determinante per vincere o per buttare al vento l’ultima favorevole occasione per attirare nella griglia per la retrocessione l’unica squadra con la quale Happy Casa avrebbe avuto un vantaggio di 2 a 0, nella eventualità di una finale in classifica avulsa. Ed invece palla in due ed ecco le prime sorprese che rendono il programma impossibile da realizzare.

Il “sacrifico” di Sneed

Coach Sakota si gioca il suo uomo migliore, il “conducator” Xavier Sneed, immediatamente sacrificato alla marcatura di Niccolò Mannion, il giocatore più talentuoso e decisivo di Varese, con il risultato che dopo appena 2 minuti di gioco era già gravato di 2 falli commessi proprio su Mannion. Resta in panchina Frank Bartley, che probabilmente per coach Sakota sarà stato solo per caso il “top scorer” dello scorso campionato, per fare posto a Jamel Morris che nel corso della partita svolgerà poi anche il ruolo di play maker, dopo aver ampiamente dimostrato di non essere proprio il giocatore ideale per portare palla ed organizzare i giochi di squadra. Coach Sakota terrà in campo Morris per ben 32 minuti ma dovrà pur verificare sullo score finale quel -12 di plus/minus che spiega ampiamente la prestazione del giocatore ed il suo impiego a tempo pieno con ruoli e compiti sbagliati.

Sneed-10

Quei “magnifici 7 e ½” di coach Sakota

Varese veniva da due partite disputate in tre giorni, fra campionato ed Fiba Europe Cup, e si poteva anche presumere che avrebbe avuto qualche possibile calo fisico e mentale nel finale di partita e pensare che Happy Casa poteva farne tesoro, dosando adeguatamente le forze in campo utilizzando bene le ritrovate rotazioni per finire la partita in crescendo. Ed invece coach Sakota ha provato a disputare la gara affidandosi a solo 7 giocatori e concedendosi il lusso del solo cambio di un minuto donato a Joonas Riismaa, tenendoli invece in campo con minutaggio da esaurimento fisico e nervoso. Questo l’utilizzo minuto per minuto: Jamel Morris per 32 minuti, Xavier Sneed per 36, Nate Laszewski per 32, Eric Washington per 31, Frank Bartley per 27, Jordan Bayehe per 26, Andrew Smith per 15.

I “dimenticati” di Varese

Il coach ha preferito giocare molti minuti della partita senza un play di ruolo, affidandosi a Morris ed anche a Bartley, senza tenere conto che in panchina aveva disponibile Tommy Laquintana che non sarà “americano” e neppure un gran campione ma è pur sempre un giocatore di ruolo che ha alle spalle molte presenze in serie A e che sarebbe stato certamente più utile nel suo ruolo. Utilizzando Laquintana il coach avrebbe anche concesso maggior respiro a Washington che, è bene ricordalo, nella precedente partita era uscito dal campo nel finale per crampi. Lo stesso coach Sakota nella precedente partita interna contro Cremona aveva concesso circa 5 minuti di presenza in campo anche ad Eric Lombardi, rimasto in panchina fra i “dimenticati” di Varese con Laquintana e Riisma.

Tommaso Laquintana

Aggrappati ad un filo di speranza

Ancora 4 partite per rimanere aggrappati ad un filo di speranza. Happy Casa si troverà a giocarsi l’ultima chance con le prossime 4 partite di campionato in cui la squadra giocherà 3 partite in casa, domenica prossima contro Trentino, poi toccherà recarsi in trasferta a Scafati e successivamente ancora in casa con Sassari e Treviso. A questo punto del campionato, tuttavia, il cammino della speranza dipenderà ovviamente anche dai risultati delle altre formazioni che lottando per evitare la retrocessione, una delle quali, Varese, l’ha messa in sicurezza proprio Happy Casa Brindisi. Ma anche dalla capacità di Happy Casa di non commettere ancora false partenze.

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