Crisi Happy Casa Brindisi: servono trapianti non trasfusioni
Non è solo questione di sangue nelle vene. Cinque sconfitte consecutive nelle prime cinque partite di campionato non si possono spiegare solo così
BRINDISI - Non è solo questione di sangue nelle vene. Cinque sconfitte consecutive nelle prime cinque partite di campionato non si possono spiegare solo con la mancanza di sangue nelle vene dei giocatori e neppure con l’impietoso calendario che ha messo l’Happy Casa Brindisi di fronte alle prime quattro squadre della classifica (Torino, Venezia, Milano e Brescia).
Anche contro Brescia, infatti, la squadra di coach Dell’Agnello ha mostrato chiari limiti di costruzione di un roster che ha ruoli sovradimensionati ed altri privi di equilibrio tattico e peso specifico, in cui manca una vera e propria leadership, un finalizzatore di professione la cui assenza si è fatta particolarmente sentire e pesare sul risultato finale contro la capolista Brescia.
Contro la squadra di coach Andrea Diana, infatti, l’Happy Casa Brindisi è stata in partita, sia pure in costante ed affannosa rimonta, fino a 3 minuti dalla fine, ma sul risultato di 69-72 ha poi banalmente sciupato la possibilità di portarsi a - 1, ed anche in parità, rovinando cinque possessi preziosi con cinque tiri sbagliati e cinque palle perse, mentre al Brescia è bastata la lucidità, la classe e l’esperienza di Luca Vitali e David Moss per mettere a segno tre canestri consecutivi e chiudere la partita.
Brindisi è rimasto ferma a quota 69 mentre Brescia è volata a 78 punti finali! La differenza è tutta qui. E’ così! Se hai in squadra un Vitali ed un Moss vinci le partite perché il sangue che scorre nelle vene di questi giocatori è proprio quello di campioni professionisti già affermati nel campionato di serie A, che sanno cosa fare quando la palla brucia nelle mani nei momenti decisivi delle partita.
Ma se non ce li hai, al contrario, smarrisci ogni certezza, non riesci a realizzare un solo canestro in poco più di tre minuti, perdi cinque palle di fila e non sai cosa fare perché ti manca un finalizzatore ed un leader, e chiudi l’ultimo quarto della partita con un mortificante 8 a 15.
Ed allora più che una trasfusione di sangue nelle vene dell’attuale roster è auspicabile un vero e proprio trapianto immediato ed indilazionabile di un play-guardia con spiccate capacità di finalizzatore, con la consapevolezza che l’obiettivo finale da raggiungere resta la permanenza in serie A.
La società New Basket Brindisi ha in programma il “taglio” già annunciato di Obinna Oleka , ed è in attesa di valutare un lista di giocatori da sottoporre allo staff tecnico, avendo come priorità assoluta l’ingaggio di un play-guardia con punti nella mani, un finalizzatore che completi l’organico in un ruolo decisivo che è rimasto finora scoperto, e pensare successivamente a dare più consistenza e peso specifico nel settore dei lunghi per consentire a Lalanne e Randle di offrire il miglior rendimento possibile.
In questo caso il “taglio” potrebbe interessare una guardia che ha finora offerto un rendimento decisamente deludente. Intanto la squadra delle “cinque sconfitte consecutive” ha molto da lavorare in palestra e coach Dell’Agnello ed il suo staff avranno gran da fare a spiegare e correggere tutti gli errori commessi in difesa nel corso dell’ultima partita. Prendere un passivo come quello del primo tempo contro Brescia, vuol dire poi forzare un rimonta che lascia poco lucidità nelle fasi finali della partita.
Ma soprattutto di ricostruire il morale dei giocatori in previsione della prossima gara di campionato, in programma domenica prossima al PalaPentassuglia contro Avellino, tanto per cambiare una delle migliori formazioni del campionato ed attualmente in seconda posizione in classifica, a parità di punti con Milano e Torino.
Coach Dell’Agnello dovrà intervenire per spiegare bene ad Antony Barber qual è il compito di un vero play per ricondurlo ad azioni di gara più razionali , nella speranza che riesca a far giocare la squadra dettando i tempi giusti in relazione all’andamento della partita e non alle sue uscite estemporanee e spesso controproducenti.
Dal più ragionevole ed equilibrato rendimento di Barber dipende anche il contributo che Marco Giuri può offrire al gioco di squadra, considerato che il giocatore brindisino non può restare per 30 minuti di gioco in campo con il compito di portare palla, difendere e prendersi la responsabilità al tiro nei momenti più delicati della partita, quando tutti gli altri si defilano e l’azione diventa una vera e propria forzatura sul filo della sirena.
Contro il Brescia è andato ancora in doppia cifra Cady Lalanne (13 punti realizzati e 16 rimbalzi catturati), anche se il giocatore non ha offerto la sua migliore prestazione e continua a sorprendere la sua incapacità di sollevarsi dal parquet e schiacciare con forza il pallone a canestro quando l’azione lo richieda, mentre Brian Randle ha mostrato sensibili miglioramenti di forma, pur non essendo il ancora il giocatore che tutti si aspettando di vedere, in grado di fare la differenza anche nel campionato italiano.
Randle ha disputato una buona partita mettendo a segno 17 punti pur giocando condizionato da un leggero infortunio che aveva messo in discussione il suo utilizzo nel secondo tempo. La ripresa dell’Happy Casa Brindisi passa certamente dal recupero completo di Randle. Della partita contro il Brescia resta da segnalare la composta presenza dei tifosi bresciani, gli stessi che nel palasport di Montichiari lo scorso campionato applaudirono la squadra brindisina all’ingresso in campo ed alla fine salutarono con un prolungato applauso la vittoria dell’Enel Brindisi all’uscita del PalaGeorge. Sportività ricambiata dai tifosi brindisini domenica scorsa.
Il “miracolo-Brescia” da neo-promossa in un anno a capolista della serie A, ha anche come protagonista Alex Santoro, apprezzato ex giocatore brindisino, da giovanissimo lanciato da Elio Pentassuglia in serie A, attuale general manager della Germani Basket Brescia che riscuote la massima fiducia della società e dell’ambiente, ruolo che esercita con grande competenza, professionalità ed acquisita esperienza.