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Si è spento Franco Zurlo: leggenda brindisina della nobile arte

Zurlo è morto all'età di 77 anni presso l'ospedale Perrino di Brindisi. Conquistò il titolo europeo, diversi titoli italiani e un bronzo alle olimpiadi

BRINDISI – Franco Zurlo ha perso il suo ultimo incontro, quello con una malattia che lo affliggeva da tempo. Il leggendario pugile brindisino, Cavaliere dello sport, si è spento oggi pomeriggio (domenica 17 giugno) presso l’ospedale Perrino di Brindisi, all’età di 77 anni. Nato il 4 ottobre del 1940 al rione Casale, Zurlo ha indossato per la prima volta i guantoni, ancora ragazzino, nella palestra della “Pugilistica Rodio”, società che con 80 anni di storia è tuttora la realtà più longeva nella storia dello sport locale. 

Peso gallo, nella sua carriera da dilettante ha militato fra le file del gruppo sportivo delle Fiamme Oro, conquistando successi in serie, fra cui: diversi titoli italiani, i giochi del Mediterraneo e la medaglia di bronzo in occasione dei giochi olimpici di Tokyo 1964. Nella seconda metà degli anni ’60 passò al professionismo, portando a casa l’alloro più importante: il titolo di campione europeo.

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Zurlo ha combattuto fino all’età di 40 anni, tenendo sempre testa ai suoi avversari. Mentre era ancora in attività aprì la pizzeria “Las Vegas”, nei pressi di piazza del Popolo. Fra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 si trasferì in California, dove si sposò con una donna del posto, dalla cui unione sono nate due figlie.

Zurlo è rimasto negli Usa fino alla prima metà degli anni ‘2000. Fra il 2005 e il 2006 è tornato nella sua terra, andando a vivere in una Antonio De Vitis e Franco Zurlo-2villetta sul mare situata a Specchiolla, marina di Carovigno. Lo sport era la sua ragione di vita. Fino a pochi anni fa continuava ad allenarsi con costanza nella palestra della Pugilistica Rodio, all’interno del PalaMelfi di via Ruta. Sempre giovale e pieno di vitalità, con un impeccabile fisico da atleta, dispensava consigli ai pugili in erba, sciorinando aneddoti su aneddoti di una carriera straordinaria.

Oltre alla boxe, la sua seconda passione era il tennis. Spesso lo si vedeva su un campo del Ct Brindisi, di cui era socio onorario. Una delle sue ultime uscite pubbliche risale al 25 giugno 2016, quando in una gremita sala universitaria di palazzo Nervegna venne presentato il libro “Da Brindisi ad Olimpia. Storia, racconti e interviste degli atleti brindisini che hanno partecipato ai Giochi” (Ediz. Hobos, p. 77- euro 12,00). Zurlo, intervenuto durante la presentazione con la sua solita verve, è uno dei protagonisti di un volume in cui sono raccontate le vicende dei brindisini che hanno preso parte ai giochi olimpici.

Già all’epoca, però, il male cominciava ad attanagliarlo. Zurlo ha trascorso gli ultimi anni in una struttura per anziani di Brindisi, fino a quando le sue condizioni non sono peggiorate irreversibilmente. I nipoti brindisini gli sono stati vicini nell’ultimo round della sua vita.  La camera ardente è stata allestita presso la camera mortuaria dell’ospedale Perrino. I funerali si svolgeranno alle ore 17 di lunedì (18 giugno) presso la chiesa Ave Maris Stella del rione Casale.

Il presidente Guido Trane, il consigliere federale Antonio De Vitis (nella foto a destra, insieme a Franco Zurlo) e tutti i tecnici della Pugilistica Rodio ricordano così il loro amico: “Il nome della Pugilistica Rodio resterà indissolubilmente legato a quello di Franco Zurlo. Lo spirito di sacrificio e l’abnegazione con cui ha onorato il pugilato devono essere da insegnamento per tutti i giovani che si avvicinano a questo sport. Resterà per sempre nei nostri cuori. Faremo di tutto per tenere vivo il suo ricordo. Addio Franco”. 

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