Il "Fanuzzi" è messo peggio di un campetto di periferia: scempio in curva sud

BRINDISI – Nelle condizioni in cui versa attualmente, lo stadio Franco Fanuzzi non è degno di ospitare una squadra che punta alla promozione in Lega Pro. A vedere lo stato in cui è ridotta la curva sud Michele Stasi, c’è da mettersi le mani nei capelli. Le foto pubblicate a corredo dell’articolo sono eloquenti. Sia l’area perimetrale che quella compresa fra gli spalti e la barriera di recinzione del terreno di gioco sono ridotte a una distesa di erbacce.

Il piazzale di ingresso del settore è costellato di buche e sconnessioni: una potenziale trappola per anziani e diversamente abili. Lo sportello della cassetta con idrante antincendio è aperto. Il muro perimetrale dello stadio sta cadendo a pezzi. Ferri arrugginiti sporgono da un pilastro. L’impressione, insomma, è che da mesi non si effettuino degli interventi di manutenzione sia all’interno che all’esterno dello stadio (come documentato in un precedente articolo, infatti, anche l’arco e il muro perimetrale d’epoca fascista sono messi malissimo).

Allo stato attuale, la curva non sembra soddisfare i requisiti minimi per l’agibilità. L’amministrazione comunale dovrà quindi muoversi in fretta per ripristinare standard accettabili di sicurezza. Non solo in curva, ma anche in gradinata, nella tribuna Cremaschi e nell’area spogliatoi.

Perché un capoluogo di provincia di 90mila abitanti con gloriosi trascorsi calcistici non merita uno stadio tanto malconcio e trascurato, come non si vede neanche nei campetti di periferia. E’ oltretutto inaccettabile un simile scempio, nell’anno in cui Brindisi (come testimoniato anche dai pannelli esposti vicino l'ingresso della curva) si fregia del titolo di Città Europea dello Sport. All’esordio dei biancazzurri nel campionato di Serie D mancano solo 14 giorni (7 settembre, Brindisi-Sarnese). Non c’è dunque tempo da perdere. L’amministrazione comunale deve mettersi subito al lavoro per restituire ai tifosi uno stadio decente.