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Maestrello: "Bisogna avere pazienza"

BRINDISI - Tre partite giocate, due perse (in casa) ed una vinta (nel derby “casalingo”): a Brindisi è già tragedia. Per la tifoseria Renfroe è da taglio immediato, senza se e senza ma. E pure coach Bucchi e Giuliani sono sotto accusa. A metterceli sono gli stessi tifosi che a maggio linciarono con una serie di striscioni ad personam Antonello Corso, reo di essere un dentista prestato al basket (con due promozioni) unico colpevole della retrocessione in Legadue.

BRINDISI - Tre partite giocate, due perse (in casa) ed una vinta (nel derby “casalingo”): a Brindisi è già tragedia. Per la tifoseria Renfroe è da taglio immediato, senza se e senza ma. E pure coach Bucchi e Giuliani sono sotto accusa. A metterceli sono gli stessi tifosi che a maggio linciarono con una serie di striscioni ad personam Antonello Corso, reo di essere un dentista prestato al basket (con due promozioni) unico colpevole della retrocessione in Legadue.

A 20 chilometri di distanza, in casa Assi Ostuni, festeggiano la prima vittoria di campionato e non si consumano drammi. Eppure la classifica è la stessa. Cosa succede? Lo chiediamo a Matteo Maestrello, che venerdì a Veroli potrebbe partire in quintetto al posto dell’assente Hunter.

Succede che giustamente la piazza è preoccupata. È forse è anche normale dopo quanto accaduto l’anno scorso…

Però…

Però siamo pur sempre alla terza partita, e non dobbiamo dimenticare che siamo una squadra composta da dieci giocatori nuovi, che non è facile assemblare da un giorno all’altro.

Com’è stato il dopopartita negli spogliatoi?

È stato come doveva essere. Il coach ci ha manifestato tutta la sua arrabbiatura. Anche noi eravamo delusi per quanto accaduto. Ognuno ha detto al sua, ma ovviamente quello che è stato detto nello spogliatoio rimane nello spogliatoio.

Cosa è accaduto nel secondo tempo?

Io credo un crollo psicologico, perché nei primi due quarti siamo andati bene. Poi siamo scomparsi. Abbiamo concesso rimbalzi a non finire, e non abbiamo mai difeso. Peraltro senza mai spendere un fallo intenzionale o duro.

La società è di nuovo sul mercato.

Io devo difendere la squadra: è ovvio che qualcosa non va, ma non possiamo buttare via 10 giocatori, o accusare Bucchi, Puglisi e Giuliani di aver sbagliato tutto. C’è bisogno di pazienza.

La società però la pazienza sembra averla già persa. Se venerdì si perde a Veroli, qualcuno potrebbe già fare le valigie.

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