Discarica, imprese denunciano Veolia
BRINDISI - Un debito di 500 mila euro per interventi di messa in sicurezza di una discarica di rifiuti pericolosi, una sorta di bomba ecologica nella zona industriale di Brindisi che rischiava ad un certo punto di restare a cielo aperto e che, a quanto pare, ha già provocato l'inquinamento del sottosuolo. E come se non bastasse, il sospetto, opportunamente girato alla magistratura, che l'azienda debitrice, la francese Veolia che è responsabile degli adempimenti post-chiusura dell’impianto, secondo il contratto pubblico d’appalto stipulato con il Consorzio Asi, sapesse perfettamente di versare in stato di crisi prima di subappaltare ulteriori lavori di "capping" a due ditte brindisine che hanno costituito un'Ati e che attendono ancora di essere pagate.